Amsc, Caianiello contrattacca: “Basta fango da chi non conosce”

Il numero uno di Amsc spiega la possibilità del suo passaggio a direttore generale di Impianti&Servizi e risponde alle critiche piovute da più parti nelle ultime settimane

Accuse, critiche, offese e fango. Se per le prime due la soglia di sopportazione è ormai alta, per quanto riguarda il resto Nino Caianiello non ha più voglia di incassare e basta. Il numero uno di Amsc interviene (dopo alcuni momenti di riluttanza) sulla questione del ramo d’azienda della municipalizzata gallaratese Impianti&Servizi. Lega Nord e Partito Democratico hanno attaccato violentemente, portando in consiglio comunale la vicenda della successione alla presidenza e la supposta assunzione dello stesso Caianiello nel ruolo di direttore generale. A ruota sono arrivate lettere al direttore e commenti di tenore simile se non ancor più pesante.
E allora Caianiello spiega e racconta, con un misto tra rabbia e amarezza per attacchi che non ritiene giusti né tantomeno giustificati: «Ho spiegato più volte la situazione della multi servizi dopo la suddivisione di tre anni fa. Non mi piace quando si cade nei personalismi e si parla senza conoscere le cose. Io sono e sono sempre stato a disposizione per dare risposte all’interno di confronti pubblici o in privato sulla situazione della società. Di fatto negli ultimi tre anni, nella fase di start up che ritengo terminata, ho ricoperto il ruolo di presidente e direttore generale: quest’ultimo ruolo non esiste di fatto in Amsc. Ora si è  deciso su stimolo dell’assemblea dei soci e della proprietà di strutturare meglio l’azienda e così la società ha aperto un bando che scadeva ad aprile. Io ho partecipato perché ero libero di farlo e ritenevo di aver accumulato esperienze sufficienti: il consiglio di amministrazione in mia assenza ha valutato i curriculum arrivati in azienda e ha ritenuto il mio il più adatto per ricoprire il ruolo in questione. Si è trattato di un atto di garanzia ulteriore, perché quello del direttore generale è un incarico fiduciario: aprire un bando pubblico è stato un di più – spiega Caianiello -. Io oggi sono ancora il presidente di Amsc Impianti&Servizi: l’assemblea dei soci ha scelto il mio nome, mi farà una proposta che valuterò e poi deciderò se accettare: in questo caso mi dimetterò da presidente e dal cda e di sicuro non prenderò 650 mila euro ma il minimo previsto dal contratto nazionale dirigenti . Intanto è stato integrato il cda con Alberto Ramponi, in attesa della sua prossima nomina a presidente. Tutto ciò per meglio strutturare l’azienda. Se poi il problema è Nino Caianiello in quanto tale – prosegue -, devono capire che io sono da 9 anni in Amsc, ho sempre lasciato la politica fuori dalla porta della società e qui ho fatto il presidente e ben altro, assumendomi oneri ben al di sopra delle responsabilità assegnatemi. La proposta di diventare direttore generale non me la sono fatta da solo, ci mancherebbe. Chi dice che non ho le capacità, il curriculum, l’esperienza per ricoprire un ruolo simile mi spieghi perché e chi metterebbe a fare quel lavoro. Mi hanno criticato in tutti i modi e per tutto: io ho dato le risposte e fatto il meglio per il bene dell’azienda. Chi poi mi attacca dicendo che devo essere giudicato in tribunale si ricordi che io aspetto da quattro anni di sapere se sarò rinviato a giudizio o no: mi piacerebbe, perché almeno potrei dimostrare la mia innocenza, ma non posso farlo. Mi sento, in piccolo, il Berlusconi della provincia di Varese, senza offesa per il presidente del consiglio. Non mi sono sottratto, non mi sono nascosto, sono qua e faccio il mio lavoro. Chi attacca me per colpire il Pdl ha sbagliato bersaglio perché in questi anni sono cresciute persone anche più valide di me. Qualcuno dovrebbe seguire il monito di Napolitano: la politica è confronto, non solo attacchi frontali».

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Pubblicato il 15 Luglio 2009
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