Fazzoletti con la monetina, così si sfida la crisi e la sfiga
La storica manifattura gallaratese Graziina, una delle poche in Italia a produrre ancora fazzoletti di stoffa, punta su fantasia e cratività: dalle filastrocche su stoffa al "centesimo benaugurante" da regalare con il fazzoletto
E’ la creatività l’antidoto ad una crisi che, in via Ardigò a Gallarate, è cominciata molto tempo prima che il tracollo finanziario internazionale travolgesse tutti. Dal 1954 , anno in cui la manifattura Graziina vide la luce , molte cose sono cambiate. Da tempo l’impero delle multinazionali della carta, gli interessi della grande distribuzione e persino le logiche del consumismo esasperato tentano di screditare l’uso del fazzoletto di stoffa a favore del pacchettino usa e getta, tanto che Graziina è rimasta una delle poche, in Italia, a produrre quadrati di cotone . Come lei, ancora resistono due grandi aziende, entrambe attive nel Nord Italia.
A Gallarate, nonostante i disarmanti giochi al ribasso imposti dai
distributori alla produzione, Graziina scommette sulla qualità e, soprattutto, sulla fantasia: «Ci siamo inventati un insolito packaging provvisto di una moneta da un centesimo così, chiunque regali un fazzoletto di stoffa, potrà essere risarcito dal destinatario e scacciare la funesta superstizione secondo cui offrire fazzoletti porta lacrime», racconta il titolare Gianni Puricelli , che oggi dirige l’azienda con la moglie Maria Giovanna Graziina .
Qui il quadrato di cotone è visto come una pagina bianca, dove si possono stampare filastrocche tradizionali inglesi , simpatiche rime intonate al tema di qualche occasione particolare (esilaranti quelle proposte per San Valentino), o dichiarazioni surreali , come quella che recita: “Da grande vorrei essere un lenzuolo”. Non mancano articoli più tradizionali, ma certo lontani dalle stampe a quadrettoni o fiorellini che andavano di moda prima che l’arrivo sul mercato dell’usa e getta ridimensionasse drasticamente il settore: l’eleganza, il colore e, ancora una volta, la fantasia fanno dei fazzoletti Graziina dei piccoli dettagli moda, tanto che di essi si sono occupati, negli ultimi mesi, anche alcune riviste nazionali , tra cui “Girl”, “Donna & Mamma”, “Fare Vela”, “Fashion”.
Inoltre, per i titolari dell’azienda gallaratese, il fazzoletto di cotone non è un semplice accessorio, ma il simbolo di valori – come l’eleganza e l’ecologia – che vanno recuperati . Per difenderli, Graziina ha inaugurato una pagina sui principali social network , come Facebook, Twitter e My Space , e ha addirittura aperto un blog dal titolo “Mettiamoci il naso” che dallo scorso marzo è già stato visitato da oltre duemila internauti, incuriositi dai molteplici argomenti – dalle curiosità ai modi di dire, dal consumo critico ai consigli di moda, dall’attualità al fai da te – che ruotano intorno
al fazzoletto di stoffa. «Siamo consapevoli che, per vincere le sfide che oggi il mercato ci propone, sia necessario sfruttare tutti i canali di comunicazione che la società moderna ci mette a disposizione – spiega Maria Giovanna Graziina -. Attraverso di essi, vorremmo raggiungere il nostro target, composto da persone giovani, informate, sensibili ai problemi dell’ambiente. Perché non bisogna dimenticare che lo spreco di carta connesso – anche – alla produzione di fazzolettini incide notevolmente sugli equilibri ecologici della Terra».
Insomma, per affrontare la crisi serve una buona dose di creatività, cioè la capacità di rinnovare il proprio prodotto, anche quando il mercato vorrebbe darlo per superato . La strada, per Graziina, è ancora lunga: “Ma val la pena di continuare, anche per salvaguardare una produzione, quella tessile, che ha fatto la storia del nostro territorio”, conclude la titolare.
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