Pd: “Perché mettere i rioni l’uno contro l’altro?”

Luisa Oprandi, portavoce del Cicolo Partito Democratico Varese 3 pone diverse domande, tra cui anche perché l’amministrazione non si sia mai confrontata con istituto e genitori

Gentilissimo Direttore,
il caso della proposta di chiusura della IV Novembre di S.Fermo, sorto alla ribalta delle cronache all’improvviso in questi giorni, ha lasciato sgomenti tanti cittadini, sia per le motivazioni, sia per le modalità con cui è spuntato dal cilindro amministrativo.
Assieme a migliaia di cittadini, che hanno firmato petizioni e incontrato la gente nei comitati, continuo a sostenere la necessità di non chiudere le scuole di quartiere (la Foscolo di Bosto, la Cairoli di Biumo, la De Amicis di Valle Olona, la Mameli della Rasa) per tanti motivi espressi più volte. Abbiamo respirato la ventata pulita di democrazia che i genitori hanno offerto alla città, in modo sempre molto corretto per quanto incisivo.
Della IV Novembre (scuola elementare di S.Fermo collocata nello stesso istituto Comprensivo della De Amicis e sotto la stessa presidenza) non si era mia sentito parlare: significa che nel piano di razionalizzazione la sua chiusura non era prevista, altrimenti sarebbe entrata nel novero delle realtà da porre sul tappeto della riorganizzazione degli spazi adibiti alla istruzione primaria.
Non se ne è sentito parlare nemmeno nel Consiglio comunale di quindici giorni or sono, quando il pubblico era pressoché interamente costituito da genitori delle scuole elementari a rischio di chiusura.
 
Io ero tra il pubblico e proprio in quella sede è stato annunciato da un politico della Lega (il tono è stato proprio quello altisonante del proclama) che il giorno successivo in consiglio provinciale un consigliere leghista avrebbe presentato una proposta di cui “avremmo tutti sentito parlare sulla stampa”…
Ho sentito effettivamente il giorno seguente la proposta contenuta in una interpellanza del consigliere provinciale Pinti, del Carroccio, in quanto presente a mia volta in quella seduta di consiglio. Ma anche in quella occasione alla IV Novembre nessun cenno: è stato chiesto invece che, per risolvere il problema delle scuole elementari di Varese, il complesso scolastico di via Como/Rainoli fosse acquistato dalla Amministrazione provinciale per ospitare una scuola superiore, una volta risistemato.
La risposta da parte dell’Assessore in quel consiglio provinciale non è stata certo di entusiastica accettazione dell’idea e soprattutto sui giornali nei giorni successivi non ho visto tutta quella enfasi preannunciata. Tutto ha taciuto.
 
E ancora, nel Consiglio di Circoscrizione 5, due giorni dopo, unanimemente tutti i Consiglieri, di ogni partito presente, hanno espresso totale disaccordo con le scelte della Giunta Comunale e dell’Assessorato ai Servizi educativi, soprattutto ribadendo più volte la assoluta mancanza di comunicazione delle scelte importanti all’organismo più vicino al territorio. Nemmeno lì ho sentito parlare di ipotetica chiusura della IV Novembre e credo che nemmeno questa ipotesi improvvisa e nuova di smembramento della scuola sanfermina sia stata comunicata al Consiglio di Circoscrizione 5, come a dire che anche a parlare…nessuno ascolta quel che chiedono i cittadini e i loro rappresentanti nelle istituzioni.
Poi c’è stata in Comune la riunione/vertice di maggioranza “ a porte chiuse” e …improvvisamente poco dopo spunta ex novo il caso IV novembre.
E spunta sui giornali e da lì i diretti interessati apprendono le notizie.
 
Ora i politici parlano di aule, spazi, numero degli alunni…Ma ci dimentichiamo che IV Novembre o De Amicis ( così come Foscolo, Mameli, Cairoli) sono bambini, famiglie, persone di qualsiasi razza, ceto, colore, origine, sono esigenze famigliari, sono bisogni educativi, sono la vita dei quartieri…
Che la riforma avrebbe toccato sul vivo le famiglie lo diciamo da tempo, che i problemi li avrebbero pagati i cittadini si capiva benissimo, che il grembiulino e il maestro unico e la severità erano specchietti per le allodole per coprire la vera ragione della riforma e cioè i tagli al settore dell’istruzione… l’hanno detto insegnanti, studenti, famiglie, sempre inascoltati.
Ora siamo qui a pagarne le conseguenze, quando i risparmi si potrebbero ottenere riducendo a tutti i livelli qualche “collaborazione” costosa, ridimensionando le spese inutili realmente, dando qualche taglio a stipendi e contributi dei politici nei rispettivi amibiti e proporzionali agli effettivi guadagni….
 
Ma torniamo al presente e stare a dire che “si sapeva” orami è supefluo e anacronistico.
Faccio allora alcune considerazioni: la prima è come mai le proposte riguardanti le scuole da parte degli amministratori di questa città non sono mai state dibattute con la Presidenza dell’Istituto Comprensivo che comprende sia la De Amici, sia la IV novembre? Non è forse la Dirigente scolastica del Comprensivo il primo interlocutore?
Mi chiedo inoltre perché i politici non vanno in mezzo alla gente e non si confrontano con rappresentanti dei genitori, dei docenti, con le forze sociali presenti sul territorio. Che senso ha ostentare una riunione”a porte chiuse”?
E soprattutto mi domando se non sia segno di scarsa attenzione per i cittadini creare le condizioni perché le guerre diventino sempre più “guerre tra poveri”. Cosa mettiamo due rioni “l’un contro l’altro armato?”, usiamo la deleteria politica del “mors tua vita mea”?
Buttiamo una miccia accesa tra la folla lasciando che passi l’idea che per salvare la De Amicis debba essere chiusa la IV Novembre?
E’questa la politica a servizio del territorio?
Le risposte non si danno come se fossimo dentro una partita di Monopoli: nel gioco cui tutti abbiamo ai nostri tempi giocato …i soldi, le case, gli edifici erano tutti falsi.
Nella realtà la gente con i propri bisogni è vera.
 
 

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 11 Ottobre 2009
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.