Metano, un distributore “pubblico” in crescita
Clienti e storia del distributore targato Agesp che "sfida" le grandi compagnie internazionali
Metano per auto, un carburante per veicoli “verde” (benchè sia, se lasciato libero in atmosfera, il più micidiale dei “gas serra”), poco inquinante ma soprattutto economico. Offre anche prestazioni comparabili a quelle della benzina, preoccupazione secondaria visto che le motorizzazioni sono per lo più ibride. Il fatto è che manca una vera rete distributiva: o meglio, sta sorgendo, ma in ritardo rispetto alle esigenze. Lo segnalava un nostro lettore, esasperato dalla sensazione di essere preso in giro dopo vent’anni di “auto ecologica” dietro l’angolo risoltisi in balzelli e pressioni per cambiare veicolo, in sostanza regalie allo Stato e ai produttori di auto.
Non tutto è aria fritta però: il cambiamento pian piano si fa strada. L’auto ibrida a metano e benzina piace: fa risparmiare, è versatile. Farle il pieno però può essere un problema.
Per capire di più ci rechiamo presso uno dei più recenti distributori installati. È quello di Olgiate Olona, in via De Gasperi, poco fuori l’abitato verso Solbiate. Invece che da qualche nota compagnia internazionale, è “targato” dalla più domestica Agesp Energia, società bustocca controllata dal Comune.
Verso mezzogiorno c’è coda: cinque-sei auto in permanenza attendono il loro turno. Cinque minuti e via. A distinguere l’impianto da un normale distributore è il sentore dell’odorizzante usato per il metano, lo stesso impiegato per il gas di città. Il gestore Massimo Carchen appare decisamente soddisfatto di come vanno le cose: la clientela c’è e apprezza vivamente il servizio, commentato su Internet. Attratta anche dal prezzo: «0,875 euro al litro, il più basso di tutta la zona» reclamizza. «Ora si parla di mettere un’altra colonnina di rifornimento per potenziare il servizio». Molto richiesto perchè, ricorda, in zona i “punti metano” sono ancora pochini: Castellanza, Busto Arsizio (via Amendola), Oggiona con Santo Stefano, e sulla superstrada 336 della Malpensa. Una goccia nel mare dei distributori di benzina e gasolio. Intere parti della provincia sono sprovviste di metano per autotrazione: a ricordarlo sono Silvano Venturini e Mara Lambertini di Tradate, che si sono fatti una dozzina di chilometri fin dall’altra parte dell’Olona, solo per venire a fare rifornimento. «Dalle nostre parti non c’è niente, sia verso Saronno che verso Varese o Como. Scrivetelo che ci sono troppo pochi distributori in Lombardia» dice Mara, «ci sono troppi interessi in ballo forse, ma in questa regione non se ne aprono. In Emilia Romagna invece ce ne sono molti». In verità in Val Padana c’era una tradizione antica in fatto di estrazione del metano e di uso per autotrazione. Già prima che Cortemaggiore diventasse leggenda nel segno dell’Agip di Mattei, il non lontano Polesine era la mecca dei “metanieri” nostrani, come ricorda il docente della Liuc di Castellanza Daniele Pozzi nel suo informatissimo saggio “Dai gatti selvaggi al cane a sei zampe”.
Tornando dall’accademia all’automobilista, la trazione ibrida (o bi-fuel) è un esempio contagioso. Mara e Silvano guidano una Fiat "targata" Natural Power, «parte a benzina poi si innesta il metano». Tutte queste auto possono usare l’uno o l’altro carburante, con due serbatoi separati. Melania, un’altra dei clienti abituali del distributore di Olgiate, fa parte di una famiglia che si è convertita in massa al metano. «Siamo in cinque, ognuno con una sua auto per ragioni di lavoro, e tutti abbiamo fatto cambiare le motorizzazioni. Quanto costa? Se l’auto è nuova abbastanza, diciamo fino sui 2500 euro; se è più datata anche mille euro in meno». Si presuppone lo sconto famiglia, in questo caso: e sono comunque soldi che si ammortizzano con il risparmio sul pieno, fino a un quarto o più, nel giro di qualche anno al massimo. Anche Melania però ha da dire la sua sulla mancanza di distributori. «Io vengo da Gorla Minore, e per fortuna c’è questa colonnina a Olgiate. Adesso sto facendo il pieno perchè devo andare in Valtellina, e da Lecco in su non c’è un solo distributore». C’è da sospettare che per trovarne un altro basti valicare il confine elvetico. Semmai resta da notare come l’iniziativa che ha portato alla creazione del distributore di Olgiate sia partita non da compagnie interessate a un mercato che pure è in espansione, ma da enti pubblici, i Comuni: quello di Busto come proprietario di Agesp Energia, e quello che ha messo a disposizione il terreno. A volte anche il progresso, con buona pace dei cultori del privato a tutti i costi, ha bisogno di una "pedata nel sedere" dalle pubbliche istituzioni.
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