Avis festeggia i 45 anni: sabato 13 un concerto spiritual
L'appuntamento alle 21 presso al chiesa di San Giulio: si esibiscono gli Mnogaja Leta
Il Consiglio Avis Cassano Magnago, nell’ambito del programma per il 2010, comunica che sabato 13 febbraio 2010 alle ore 21,15, si terrà, presso la chiesa parrocchiale di S. Giulio, il concerto Negro Spiritual ad ingresso libero che aprirà ufficialmente i festeggiamenti per il 45° di fondazione della sezione. L’evento prevede l’esibizione del gruppo Mnogaja Leta presentato dal coro Praise the Lord Gospel Choir, composto da circa quaranta elementi.
La sezione Avis Cassano Magnago è stata fondata il 31 gennaio 1965 e oggi conta 320 donatori effettivi, controllati periodicamente, grazie alla collaborazione con il Centro di Raccolta Avis Gallarate e l’unità di Immunoematologia dell’Ospedale S.Antonio Abate di Gallarate.
In conformità allo Statuto Avis Nazionale, la sezione cassanese ha come scopo primario la propaganda al dono del sangue attraverso l’educazione alla salute, soprattutto nelle scuole e la promozione nelle piazze cittadine.
Da diversi anni Avis collabora attivamente anche con le istituzioni amministrative, religiose e le diverse realtà del territorio al fine di organizzare attività culturali, ricreative e sportive che contribuiscano a far conoscere l’operato di questa associazione.
La sezione Avis cassanese ha una nuova sede in via Buttafava 15 c/o Residenza Sanitaria S.Andrea, aperta ogni ultima domenica del mese dalle 10,00 alle 11,30 e tutti i martedì dalle 17,30 alle 19,00.
Il 2010 sarà un anno ricco di eventi per festeggiare il 45° di fondazione:
13 febbraio Concerto negro spiritual Mnogaja Leta con assegnazione delle massime benemerenze ai soci che hanno raggiunto 100 donazioni
Aprile (data da definire) : Spettacolo teatrale brillante della Compagnia teatrale La Crocetta di Gallarate.
Giugno: giornata mondiale del donatore – Mostra di disegni dei ragazzi di 2° Media crea il manifesto e il tuo slogan sul tema “ Avis e solidarietà” e biciclettata .
Luglio : torneo di calcetto “ 11° trofeo Avis” in collaborazione con CSI S. Carlo
11-12 settembre Festa sociale con assegnazione benemerenze ai soci, musica e cabaret
MNOGAJA LETA è il titolo di un antico inno augurale bizantino-slavo che significa "Molti anni felici". La scelta di questo nome documenta la particolare inclinazione e la passione del Quartetto per un tipo di spiritualità, intensa e primitiva, propria di alcuni canti corali che, pur in forme diverse secondo l’origine, è contraddistinta da un’impronta spontanea, nativa, universale.
É proprio con questo spirito che Alberto, Luciano, Maurizio e Nino, dopo le prime interpretazioni di canti popolari e laudi medioevali, accostatisi ai Negro-Spirituals, vi si appassionarono in modo così profondo da dedicarvisi quasi esclusivamente, con impegno e approfondimento tali da rendere il loro gruppo un "unicum" nel mondo musicale italiano.
Le loro voci, guidate da una sensibilità innata, trovano nell’interpretazione corale un affiatamento ed una coesione veramente rari.
I negro-spirituals: sono i canti degli schiavi neri d’America formatisi tra il 1700 e il 1800, quando la musica in Europa era quella di Bach, Mozart e Beethoven. Gli spirituals rappresentano, da un punto di vista musicale, la fusione di diverse culture. Alla matrice africana si sovrappongono gli influssi europei della musica popolare celtica, irlandese, anglosassone e del corale protestante a quei tempi diffuso nell’America del Nord. Diversi quindi gli influssi musicali, unica invece la matrice "spirituale".
Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giobbe prende il posto degli dei pagani e gli eroi del Vecchio Testamento diventano gli eroi di un popolo di schiavi, in una assoluta simmetria di sofferenze, attese e certezze tra l’ebreo in cerca della terra promessa ed il negro nel desiderio di pace. "Nessuno sa il dolore che ho visto, nessuno lo sa, tranne Gesù", canta uno dei più famosi spirituals.
E storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, e filastrocche degli Apostoli in cammino, e scherzi del vecchio Satana, in una assoluta identificazione fra l’estremo cristiano, con il suo dolore e la sua speranza, e la vita dello schiavo, con il suo dolore e la sua attesa di pace, non qui forse, ma nell’altra vita, "al di là del fiume Giordano", con serena certezza.
" E cosa credi che fossero gli spirituals, i blues e tutto il resto se non il nostro inno, la nostra lode al Signore? E come credi che allora avrebbero potuto resistere i negri nelle piantagioni senza di Lui, senza la fede, senza la speranza in Lui? Si sarebbero suicidati tutti, credimi, se non avessero ascoltato la Sua voce. Ecco soltanto questo è il Jazz: la nostra speranza in Lui". (Louis "Satchmo" Armstrong, durante un’intervista rilasciata al giornalista italiano Carlo Mazzarella)
Il Praise the Lord Gospel Choir nasce ufficialmente nel 1996, con alle spalle dieci anni di attività corale. L’entusiasmo e il desiderio di ampliare le conoscenze musicali, hanno portato il coro all’incontro con il genere Spiritual e Gospel segnando così, attraverso uno studio approfondito di una vocalità e di un’interpretazione adeguate, una svolta decisiva nel cammino musicale intrapreso. Determinante in questo percorso è stato l’incontro con Sherry Hill Kelly, direttore del Belmont Chorale – USA, che ci ha trasmesso molti arrangiamenti corali originali, tra i quali brani di Jester Hairston.
In pochi anni il Praise the Lord Gospel Choir ha contato quasi 250 concerti, ricevendo sempre ottimi consensi sia dalla critica di settore sia dal pubblico presente. Il tutto esaurito ad ogni concerto dimostra quanto sia apprezzato il livello raggiunto da tutto il gruppo, che attualmente è costitutito da una trentina di coristi, una voce solista (Eva Rondinelli), una voce recitante (Luisa Oneto), batteria e percussioni (Charlie Monzani) e pianoforte (Marco Augusti).
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