Dal bruco alla farfalla: al Rosseli la trasformazione è in diretta
Lezioni di natura dal vivo per gli studenti dell'Itc-Itpa Gadda Rosselli dove il professor Tenconi ha allestito, nell'aula di scienze, un allevamento di bachi da seta
Settanta uova che si dischiudono per lasciar uscire piccoli bruchi che poi si chiuderanno a bozzolo per trasformarsi in farfalla. Tutto ciò in diretta, nell’aula di scienze dell’Itpa-Itc Gadda Rosselli dove il professor Gianluigi Tenconi, insegnante di scienze naturali, sta allevando i bachi da seta: «Ho pensato di avvicinare questi ragazzi alle fasi della natura per farli capire quali sono i suoi ritmi e i progressi – ha spiegato il docente – Oggi i nostri studenti sono abituati a ritmi veloci, a risposte immediate. Per loro, quindi, è rivoluzionario osservare per settimane lo stesso processo».
In effetti, tutto è iniziato nel febbraio scorso, quando sono arrivate le uova con l’incubatrice e il processo di trasformazione si compirà a fine marzo: « Grazie a un ritrovato alimentare che ha sostituito le foglie di gelso – ha chiarito il professor Tenconi – è possibile attrezzare anche l’aula di una scuola per questo tipo di sperimento scientifico. Devo dire che i risultati ottenuti sono stati molto soddisfacenti: chiaramente alcuni ragazzi hanno storto il naso davanti ai vermi , ma molti giovani stanno seguendo con interesse il processo di trasformazione. Con queste lezioni dirette, spero anche di sensibilizzare i ragazzi al rispetto della natura».
Dalle settanta uova, arrivate a febbraio e inserite nell’incubatrice ad una temperatura di 28 gradi centigradi, sono nati circa 40 bruchi che presto inizieranno a tessere il baco dove si rinchiuderanno per rinascere farfalla. Una volta usciti, ai ragazzi rimarranno per ricordo i bozzoli. Questa esperienza in diretta è potuta avvenire grazie anche alla prezioosa collaborazione dei due tecnici Enzo Barbaro e Salvatore Adornetto».
Niente sperimenti azzardati, nessun interesse per la seta ( "ma lei sa che per ottenere il filo di seta lungo 1500 metri si getta il bozzolo nell’acqua bollente così si scongiura la rottura?"), solo la voglia di far scoprire a ragazzi troppo tecnologici e cittadini le mille meraviglie di Madre Natura: « Visti i risultati, sicuramente riproporrò l’esperimento, quest’anno riservato ai ragazzi di prima».
L’esperimento del docente, quindi, non ha nulla a che fare con la seta e la produzione che avvicina alla Cina. Per avvicinarsi al gigante asiatico, l’istituto ha deciso di scegliere vie più dirette, come l’insegnamento del mandarino, un corso di 30 ore con una lezione una volta alla settimana, aperto anche agli esterni: « Frequentare il corso – spiegano dalla scuola – è una chiave di lettura di una cultura completamente diversa dalla nostra, un approfondimento su un paese che rappresenta la seconda economia mondiale».
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