MAGa apre al pubblico: ed è subito ressa all’entrata

Il nome di Modigliani fa il pienone: in centinaia accorrono per le opere del celebre artista livornese

Afflusso numeroso (tanto da creare qualche problema all’ingresso, come vedremo) per l’apertura al pubblico del MAGa, il museo d’arte moderna gallaratese, in coincidenza con la mostra dedicata ad Amedeo Modigliani. Il celeberrimo artista livornese "adottato" da Parigi (1884-1920) come scelta felice per "volgarizzare" la lieta novella della nascita della nuova struttura. Un nome pienamente inserito nella modernità artistica, eppure talmente famoso, iconico e noto anche ad un pubblico non particolarmente colto («è uno dei dieci artisti più noti al mondo» noterà il presidente della Fondazione Angelo Crespi) da risultare uno "hit" immediato. Sono dunque le sue linee sinuose, i colori tenui, lo stile grafico unico ed originale, "primitivo" e modernissimo, la vita raminga da artista maudit e il tragico amore con la modella e compagna Jeanne i "marchi" del primo appuntamento made in MAGa. Senza dimenticare che il museo gallaratese ospita una importante collezione permanente, patrimonio della città dei Due Galli.

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Mentre tutto veniva predisposto per inaugurare l’evento, all’esterno una folla crescente premeva ai cancelli, fra spinte e mormorii crescenti, per lunghi minuti dopo l’orario di apertura "ufficiale"; fino a quando qualcuno, in una calca composta in prevalenza di persone di mezza età, non cominciava anche ad alzare la voce all’indirizzo della security, presente e vistosa, che "filtrava" il passaggio. Nè è andato a genio a tutti il sistema di lasciare le borse in guardaroba. Almeno la lunga attesa all’esterno sotto la pioviggine si sarebbe potuta e dovuta evitare, soprattutto per chi era più in avanti con l’età.

Ad introdurre gli eventi una presentazione sobria, introdotta dalla direttrice Emma Zanella nel ricordo del padre Silvio, il "papà" di questo museo-gioiello di cui l’amministrazione Mucci si fregia. Proprio il sindaco, con l’assessore Isabella Peroni e con Angelo Crespi hanno salutato l’evento. «Già dal 2001, appena eletto, con Silvio Zanella si parlava di trasferire la vecchia galleria d’arte moderna, non solo, ma di creare un museo che fosse punto di riferimento. È nata così così questa struttura, che raccoglie un patrimonio enorme. Vogliamo poter sperimentare, poter fare di questo un luogo dove i giovani artisti si sentano a casa e dove possano guardare al loro futuro». «Mi impegno a tenere alta l’attività del mio assessorato» così Peroni «come pure il livello culturale delle iniziative. Ma prima di tutto viene la partecipazione: è grazie a voi che tutto questo prende vita e trova senso».
Angelo Crespi parlava di un «rinascimento gallaratese» a fronte delle numerose iniziative che hanno caratterizzato gli ultimi anni in città. La gestione, assicura, sarà la migliore possibile, sotto il profilo culturale ed economico, seguendo le indicazioni del ministero. Ovvio l’orgoglio per avere portato a Gallarate «55 opere di Modigliani da ogni parte del mondo», ma il MAGa non sarà solo luogo di arte "alta" per un pubblico adulto. «Ogni sabato e domenica ci saranno laboratori dedicati ai bambini, perchè questa possa essere una piazza frequentata da tutti».

Il pubblico ha quindi potuto dedicarsi, in una struttura modernissima, che ancora odora di nuovo ma che mira a diventare stabile caposaldo nel panorma artistico e museale, alla visita delle collezioni qui conservate. In cui spiccano nomi di artisti ben noti ai più colti in materia d’arte, e in qualche caso anche al grande pubblico, con la ciliegina sulla torta, davvero eccezionale, della sezione dedicata a Modigliani.
Un successo testimoniato dallo stesso "ingorgo" in entrata.

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Pubblicato il 20 Marzo 2010
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