“Fiaccolata? Possono anche incatenarsi, se credono”
Scettico l'assessore Manelli: "Le ronde non mi risulta abbiano mai risolto problemi". Il no delle minoranze: Ponti, "Si cavalca il terrore", Zaffaroni: "Un can-can ridicolo su un episodio esecrabile"
La proposta della Lega di una fiaccolata (martedì 6 luglio alle 21 in piazza San Bernardo) apre una questione di metodo nella risposta politica ad un episodio che ha destato forte allarme sociale per le modalità e solo per fortuna non è sfociato in conseguenze gravi o irreparabili. Non è normale che ci si spari per strada fra bande come in un Bronx d’altri tempi e Castellanza è l’ultimo dei posti dove ci si aspetta che accada; ma nella "città infinita" un non-luogo vale l’altro, e se il maglio del fatto di cronaca si abbatte su una determinata municipalità ai relativi responsabili non resta che stringere i denti e ricordare quanto già si fa per la civile convivenza. La politica ha le sue esigenze, si sa: e se i punti di vista delle minoranze sono "ovviamente" critici, la Lega Nord si ricorda di essere partito di governo sì, "ma anche" di lotta. Ed ecco la fiaccolata, iniziativa in qualche misura gemella di quella che si fece, in circostanze diverse e per fatti ancora più gravi e inquietanti, in quel di Lonate Pozzolo. Fiaccolata decisa unilateralmente, e inevitabilmente iniziativa "di bandiera", pur rivolta a tutti, su un tema che tutti riguarda. Si pone forse un problema di confronto in maggioranza visto che la Lega "coabita" nella maggioranza di centrodestra del sindaco Farisoglio. Non sarebbe stato magari meglio coordinare uan risposta unitaria dell’amministrazione per un’iniziativa simile? L’assessore alla sicurezza Giovanni Manelli, tuttavia, sembrava prendere la cosa senza troppo scomporsi. «Anche in maggioranza si è liberi, come partito, di fare ciò che meglio si crede. Vogliono fare la fiaccolata? Prego». La Lega chiederà l’istituzione delle ronde, un suo vecchio pallino che finora non ha dato i frutti sperati. «Da nessuna parte leggo che le ronde hanno risolto dei problemi, o contribuito a fermare un crimine, arrestare qualcuno. Abbiamo già carabinieri, polizia locale e di Stato, Guardia di Finanza, vigilanze varie… Poi, ben vengano fiaccolate, incatenamenti, raccolte di firme… »
Le minoranze consiliari non si attengono all’ironia in maschera dell’assessore. «Si cavalca il terrore» commenta asciutta Maria Grazia Ponti (Impegno per la Città) apprendendo della proposta della fiaccolata e delle ronde. «Per me non ha senso insistere sulla paura dei cittadini, non è questo che mi aspetto. È una presenza costante in questi luoghi quello che chiedo. Il resto è pura coreografia». E circa le repliche giunte dal comando della polizia locale, Ponti dice: «Se le cose stanno così, non mi sembra che il vigile di quartiere svolga le funzioni attribuite a questa figura», piuttosto quelle di un tradizionale agente. Inevitabile, del resto, con gli uomini contati o giù di lì.
Lidia Zaffaroni (Insieme per Castellanza) concorda con la secca conclusione di Ponti. «Quando ho letto della proposta della Lega mi sono detta: ci mancava solo questa. Anche le ronde, adesso. Singolare che si muovano in questo modo quando sono da anni al governo della città. Forse il consigliere regionale Longoni e la Lega, prima di pensare alla piazza, farebbero meglio a guardarsi "in casa propria", a due passi di distanza, dall’altra parte di viale Lombardia. Se alla stampa non è noto, qui lo dico, è notissimo alla cittadinanza cosa succede presso la Corte del Ciliegio, gestita da persone a loro vicine. Quanto alla raccolta firme per istituire le ronde, spero bene da consigliera comunale che ce ne facciano poi sapere l’esito: per la consultazione dei cittadini sulla risistemazione di corso Italia che sempre la Lega aveva lanciato, siamo ancora in attesa di notizie. Tornando all’episodio di lunedì, trovo che sia esecrabile, ma è ridicolo che ci si monti su un can-can».
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