L’IdV denuncia la “parentopoli” samaratese
Due episodi accendono l'indignazione dell'Italia dei Valori: uno riguarda il centrosinistra, l'altro la Lega
«A Samarate assistiamo ad una degenerazione, rischiamo una vera parentopoli». L’Italia dei Valori attacca a testa bassa e colpisce a destra e a manca, chiamando in causa esponenti di peso di Lega Nord e Pd. Una denuncia pesantissima che riguarda due diversi fatti.
Il primo ha al centro la «ormai tristemente famosa Fondazione Montevecchio»: «abbiamo scoperto e verificato – scrive l’IdV – che la Fondazione è amministrata come se fosse un’azienda privata». Fin qui niente di particolare: le Fondazioni sono realtà di diritto privato. Il vero punto è che tra le realtà che operano all’interno della Villa ce ne sarebbe una che «pare risultare costituita e/o gestita da parenti diretti del Presidente della Fondazione Emilio Paccioretti», mentre all’interno della medesima risultano operare figli di ex-consiglieri comunali o di ex-esponenti politici samaratesi.
«Una prassi forse formalmente legittima, ma vergognosamente lontana dai codici minimi di etica pubblica: diremmo trasversalmente per nulla etica!»
L’altro episodio che secondo l’IdV denota una sorta di “parentopoli samaratese” coinvolge invece esponenti della Lega Nord e spinge il partito a chiedere le dimissioni del presidente dell’Azienda Servizi Comunali, il leghista Paolo Macchi. Tutto nasce dalla maternità di una dipendente comunale: per sostituirla si è proceduto con una selezione su chiamata, attraverso bando pubblico.«A nostro avviso sarebbe bastato rivolgersi alle liste di mobilità». La commissione selezionatrice ha visto come presidente «un consulente esterno, lo stesso incaricato dal Comune di progettare l’onerosa analisi del fotovoltaico, il presidente di ASC Paolo Macchi», affiancato da una dipendente di ASC, mentre il posto di segretario della commissione è stato affidato allo stesso Macchi. E alla fine, denuncia l’IdV, il posto è andato «ad una parente del presidente leghista dell’azienda»
«Il Presidente dell’azienda – attacca l’IdV – si deve dimettere dall’incarico; senza se e senza ma! Si fosse trattato(come pensiamo) anche solo di uno scivolone originato dall’inesperienza, il fatto è troppo grave e deve essere sanzionato. Non vorremmo che, come in molti altri casi, a pagare fosse solo l’anello più debole della catena, la neoassunta».
Ma anche in questi caso ce n’è anche per il Pd: «l’ex Sindaco Solanti non perde occasione di rivendicare un posto nella Municipalizzata, vorremmo il Pd più trasparente poiché ci risulta che fosse a conoscenza di tutto, ma si è guardato bene dal denunciare pubblicamente il fatto». L’Italia dei Valori, guidata a livello locale da Eliseo Sanfelice, l’atteggiamento del Pd adombra «una sorta di tacito compromesso per la permanenza dei suoi nella Fondazione Montevecchio».
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