Lavoro nero e irregolarità, “stangata” per 3 ristoranti e una nota discoteca

Si profilano guai per alcuni esercizi pubblici della provincia. Si tratta di tre ristoranti, due a Varese e uno Porto Ceresio e di un noto locale notturno di Varese. Dalle ispezioni delle autorità sono emerse delle irregolarità che potrebbero in alcuni casi compromettere lo svolgimento dell’attività.
I controlli sono stati effettuati nella serata di sabato 27 agosto da personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Varese, operatori della Direzione Provinciale del Lavoro, militari del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Lavoro e funzionari ispettivi dell’Inps di Varese.
In particolare è segnalato il caso della discoteca varesina. Dai controlli sarebbe emerso che lo svolgimento dell’attività, con diffusione di musica a mezzo di impianto installato all’esterno e con allestimento di un palco e pista da ballo con impianto di luci sceniche, non sarebbe supportato da una regolare licenza. Il titolare del locale è stato deferito all’autorità giudiziaria per violazione dell’art. 666 c.p. che punisce  chiunque, senza la licenza dell’Autorità, in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, dà spettacoli o trattenimenti di qualsiasi natura, o apre circoli o sale da ballo o di audizione. A seguito di tali violazioni la Questura di Varese ha avviato la procedura per la revoca della licenza. 

In tutti i ristoranti controllati sono state invece ravvisate inottemperanze alle disposizioni in materia di pubblica sicurezza. La polizia ha applicato sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di circa 12.000 euro.  L’attività ispettiva ha visto impegnato il personale ispettivo fino alle prime ore di domenica 28 e si è articolata in una serie di accessi finalizzati esclusivamente all’accertamento delle fattispecie di lavoro nero.
Sono stati identificati complessivamente 41 lavoratori, di cui 11 “in nero”, in quanto occupati senza i necessari adempimenti previsti per la corretta instaurazione del rapporto di lavoro.
Dei lavoratori “in nero”, 2 sono risultati minori d’età ed ammessi al lavoro senza che fossero stati messi in atto gli specifici adempimenti in materia di tutela della salute e sicurezza connessi alla minore età (visita medica preventiva di idoneità al lavoro; aspecifica valutazione dei rischi, informativa al minore ed ai titolari della potestà genitoriale in ordine ai rischi connessi all’attività lavorativa svolta), violazioni, quest’ultime, punite con sanzioni penali.
Conseguentemente sono stati adottati 4 provvedimenti di attività imprenditoriale per impiego di manodopera “in nero in percentuale superiore al 20% del personale occupato.
Sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 43mila euro; ammende in misura massima pari a 34.600 euro e sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria 3 persone: 2 per aver occupato alle proprie dipendenze lavoratori minorenni senza i necessari adempimenti in materia di tutela della salute e sicurezza; l’altra per essersi rifiutata di fornire le proprie generalità, oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di servizio pubblico e impedimento alla vigilanza, tutti reati perpetrati ai danni di uno degli ispettori.