La rinascita del Kurdistan passa dall’Insubria
Oggi è stato siglato un accordo di collaborazione tra l'università di Zakho e l'ateneo varesino-comasco. Gia in arrivo due dottorandi
La rinascita del Kurdistan passa anche dall’università dell’Insubria.
La regione autonoma dell’Iraq, la cui vita è stata assai travagliata, da alcuni anni sta tentando una rinascita economica e culturale: e la sua giovane università di Zakho ci prova anche con gemellaggi internazionali. Il primo, a livello italiano, è con due università che si conoscono bene tra loro: quella di Pavia e quella dell’Insubria.
Oggi è stato siglato in particolare un accordo di collaborazione alla cui firma erano presenti il rettore dell’Università dell’Insubria, Renzo Dionigi; Marco Saroglia, ordinario di Scienze e Tecnologie Animali presso il Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita; Giovanni Bernardini, ordinario di Biologia Cellulare e direttore dello stesso Dipartimento; il rettore dell’Università di Zakho, Lazgin A. Jamil; e il pro-rettore delegato per gli affari internazionali, Omar A.M. Al-Habib.
«L’Università di Zakho è un ateneo giovane, in questa fase stiamo intessendo una rete di rapporti internazionali per toccare con mano il sistema universitario degli altri Paesi – spiega il rettore dell’università Curda – la nostra è una regione indipendente, pressocchè autonoma, che ha già preso contatti con altri paesi europei. Ora siamo interessati all’Italia, e ancor più la Lombardia, che ha già rapporti economico-comerciali con la nostra regione».
«La visita all’Università dell’Insubria, permetterà loro di focalizzare quali sono le linee di ricerca condotte nei nostri laboratori che possano essere di maggior attrattiva per loro, valuteranno quali studi importare nella loro università, in particolare sono interessati a ricerche nel settore biologico, incluso l’agroalimentare ed il biotecnologico-sanitario, che possano avere anche ricadute economiche e commerciali – ha sottolineato poi il professor Saroglia – Grazie all’accordo sottoscritto oggi, in tempi brevissimi ospiteremo due dottorandi dell’Università di Zakho che termineranno i loro studi proprio qui a Varese e non escludo che in futuro saremo noi docenti a recarci in Kurdistan Iracheno per insegnare».
Zakho è una città di 190 mila abitanti situata nel Kurdistan, nella parte settentrionale dell’Iraq, a pochi chilometri dal confine turco. L’Università di Zakho è nata come ateneo autonomo nel 2010: è gemmata da altre università irachene per affrontare la crescente domanda di istruzione superiore del Paese. Conta al momento su due Facoltà: Scienze e Lettere e Filosofia, che si articolano in alcuni Dipartimenti: Biologia, Chimica, Fisica, Scienze Ambientali, Informatica e Matematica, per la parte scientifica, e, per l’ambito umanistico, i Dipartimenti sono: Curdo, Arabo e Inglese, Storia e il Dipartimento del Commercio e delle Banche.
«L’accordo formale riguarda la collaborazione nell’ambito di programmi di ricerca e di didattica – spiega il rettore Dionigi – Che permette perciò la circolazione di studenti e professori. Questa convenzione da un lato apre quindi interessanti prospettive future, in particolare per quanto riguarda lo scambio di docenti, studenti e ricercatori, e, dall’altro, sottolinea l’impegno dell’Università dell’Insubria per l’internazionalizzazione».
I rapporti tra i due Atenei sono cominciati la scorsa estate: Regione Lombardia, Camera di Commercio di Milano e Istituto per il Commercio Estero (ICE) sono stati promotori nel mese di giugno di un incontro a Erbil, aperto a ricercatori e imprenditori lombardi, per l’Università dell’Insubria. Alla missione era presente il professor Saroglia.
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