I cittadini di Casalpusterlengo: “Attenti a Elcon e al suo inceneritore”
I rappresentanti del comitato "Casalerespira" che ha bloccato il progetto della compagnia israeliana avvertono che nel progetto di impianto di trattamento dei rifiuti chimici è previsto anche l'incenerimento degli scarti
Carissimi cittadini di Castellanza,
siamo i rappresentanti del Comitato Casalerespira di Casalpusterlengo, una cittadina della provincia di Lodi molto simile alla vostra. Un gruppo di vostri concittadini ci ha contattati comunicandoci che una
società israeliana, Elcon (che in Italia opera come Elcon Italy S.r.l., con socio unico e capitale interamente versato) ha intenzione di installare nel vostro Comune (nell’ex area Montedison) un impianto di smaltimento di rifiuti tossici altamente nocivi di origine farmaceutica: niente di più
pericoloso per la salute pubblica, in quanto trattasi di impianto di trattamento reflui con, in ultima fase, l’incenerimento del residuo, che immetterebbe direttamente in atmosfera ogni giorno, per 365 giorni l’anno, polveri sottili, veleni, diossine.
Noi, purtroppo, conosciamo fin troppo bene questo progetto Elcon, poiché da marzo ad ottobre dello scorso anno abbiamo condotto una grande battaglia collettiva contro lo stesso identico progetto nel nostro territorio; questa battaglia, duramente combattuta su ogni fronte e con grande sacrificio,
l’abbiamo vinta noi cittadini di Casalpusterlengo e dei paesi limitrofi (che ci hanno sostenuti fino alla fine), nonostante gli interessi economici e politici posti alla base di tutto, sin dall’inizio, fossero di gran lunga più forti della nostra volontà, nonostante ci siano state raccontate grandi bugie e nonostante la pericolosità dell’impianto fosse stata nascosta dietro l’offerta di pochi posti di lavoro.
La tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente non sono monete di scambio né tanto meno beni di proprietà di pochi, quindi abbiamo deciso di non scendere ad alcun compromesso con l’amministrazione o i privati che avevano a cuore solo i propri interessi e, battendo ogni strada possibile e senza lasciare nulla di intentato, abbiamo portato a casa, in poco più di sei mesi, la certezza che la nostra salute e quella dei nostri figli non saranno sicuramente minate dalla Elcon né da impianti di incenerimento simili. Non nel nostro territorio, almeno.
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