Finocchiaro e Mozart, fine settimana ricco per il Giuditta Pasta
Due spettacoli diversi in programma in due giorni: sabato l’attrice in “Open Day”, mentre domenica As.Li.Co. mette in scena “Così fan tutte”
Un weekend firmato da due nomi illustri quello che attende il teatro Saronnese. Angela Finocchiaro nella sua ultima "fatica", "Open day", e l’opera "Così fan tutte" prodotta da As.Li.Co. sulle musiche dell’immortale W.A. Mozart.
Si comincia quindi sabato 10 marzo alle 21 con Angela Finocchiaro con lo spettacolo che racconta di una coppia, separati da tempo, mediamente tritati dalla vita, entrambi sui cinquanta: una madre e un padre si ritrovano faccia a faccia in un giorno importante: iscrivere la figlia quattordicenne alla scuola media superiore. Sembra facile, ma non lo è. Un semplice modulo da compilare diventa per i due ex-coniugi un interrogatorio insidioso, che li spinge a ripercorrere la loro vita, in un crescendo di sottile follia. Dopo i trionfi cinematografici del 2010 e il successo teatrale di Miss Universo, Angela Finocchiaro torna a collaborare con Walter Fontana, autore di questo nuovo testo, per dar vita a uno spettacolo ironico, tagliente e ricco di emozioni, nato da una domanda che riguarda tutti noi: come si guarda al futuro quando non sai bene come comportarti col presente? Sulla scena, a dividere i tormenti di una famiglia alle prese con una figlia adolescente, Michele Di Mauro, attore sensibile e ironico.
Si prosegue Domenica 11 marzo alle 20.30 con “Così fan tutte” ossia la scuola degli amanti, dramma giocoso in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart. Aadattamento musicale di Carlo Tenan per la regia di Silvia Collazuol. Scene e costumi: Accademia di Belle Arti di Brera. Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti è un’opera lirica in 2 atti di Wolfgang Amadeus Mozart. È la terza ed ultima delle tre opere italiane scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo da Ponte. La prima rappresentazione ebbe luogo al Burgtheater di Vienna il 26 gennaio 1790. L’intreccio è molto semplice e di un’ammirevole geometria teatrale: l’amore di due coppie di fidanzati viene messo alla prova da un cinico filosofo, il quale ottiene che due ragazze, per di più sorelle, si innamorino ognuna del fidanzato dell’altra. Ciò avviene perché a Dorabella e Fiordiligi basta che i rispettivi fidanzati, accettando in segreto la sfida del filosofo, cambino aspetto, travestendosi: esse li dimenticano e passano al nuovo amore. La morale della favola è evidente: l’amore femminile è superficiale. Ma – e qui alla frivolezza subentra l’equità – è anche vero che Ferrando e Guglielmo (gettando i rispettivi travestimenti) sconfiggono il filosofo e perdonano le loro fidanzate; le virtù dell’amore trionfano col ricomporsi delle coppie così come erano in origine.
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