“Venite nella nostra fabbrica e clonateci”

Alla Vht, azienda metalmeccanica che ha fatto "resuscitare " il settore dei sollevatori elettrici in provincia di Varese, dopo un anno di vita sono già pronti a consegnare le prime commesse. Libero Donati: «Il nostro è un franchising industriale, un nuovo modo di fare impresa a disposizione di tutte le aziende italiane»

In via Risorgimento hanno riverniciato i portoni dei capannoni con i colori sociali, come se fosse una scuderia. Hanno applicato le scritte "Vht", lustrato viti, bulloni e cuscinetti a sfera. Le linee di produzione hanno già sfornato i primi sollevatori elettrici (paranchi in gergo tecnico) destinati al mercato italiano ed europeo.
Nel giorno dedicato alla fabbrica aperta, alla Vht tutto procede secondo le previsioni. Questa azienda, nata appena un anno fa in un settore dato per morto in provincia di Varese, è già pronta a soddisfare le prime commesse che arrivano dall’Italia, ma anche dal Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo) e dalla Germania che è un diretto concorrente. La Vht guarda anche ai nuovi mercati, come Brasile, Sudafrica e Romania, dove ha già piazzato i suoi rappresentanti.
A pieno regime produrrà dodicimila sollevatori elettrici di varia dimensione e tarati sulle esigenze del cliente: paranchi a catena e fune, gru a bandiera che sono la parte nobile di ogni macchinario destinato ai processi industriali di sollevamento in tutto il mondo, dai cantieri alle officine meccaniche. Un miracolo se pensiamo che in un periodo di recessione economica produrre beni di investimento e per di più in una nicchia è una sfida che solo un italiano innamorato del Rinascimento poteva accettare. E ad ammirare la sua opera sono arrivati da tutta Italia, operatori del settore e potenziali clienti. Libero Donati, amministratore delegato dotato di farfallino, è il protagonista principale di questo romanzo industriale. Impegnato a non perdere una storia di conoscenza, che è poi la sua storia personale, ha voluto mantenere un forte radicamento sul territorio, Vht significa infatti "Varese hoisting Technology". «Qui – spiega Donati – c’è una grande capacità di saper fare subfornitura. Il nostro indotto è formato da tante piccole medie aziende ad altissima industrializzazione che sanno fare qualsiasi cosa: pressofusioni in lega legera, stampati in materie plastiche per le parti non portanti, cablaggi e tutto ciò che ci serve».

La Vht, che si definisce una «multinazionale tascabile», fa leva su tre fattori: un’azionariato diffuso e paritario, una forte coesione interna e una serie di elementi esterni (fornitori, subfornitori e integratori di sistema) che concorrono all’obiettivo finale. Secondo Donati, questo esperimento non sarebbe replicabile in un’altra parte del mondo, perché mancano le condizioni di contesto necessarie. «In Germania – continua l’amministratore delegato- c’è una polarizzazione verticale nella produzione dei beni. L’Italia invece ha questa tipicità: far diventare grandi anche una serie di piccole aziende in grado di dialogare tra loro e con il mondo intero. E questo grazie alla capacità dei nostri ingegneri che fanno il Leonardo della situazione e sanno vedere le cose in modo globale e non settoriale».
"Mister sollevamento" è già pronto a convertire questo esperimento riuscito in un «franchising industriale», ovvero un nuovo modo di fare impresa a disposizione di tutte le aziende italiane. «Venite a Bodio Lomnago e clonateci. Le porte sono aperte».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Giugno 2012
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