Scontro sulla formazione dei tecnici dell’emodinamica

Il sindacato di base Usb parla di "rischio per il paziente": "Neanche un'ora di formazione quest'anno". Il primario della cardiologia: "Già fatta formazione, la nostra emodinamica è in linea con migliori strutture"

Sul servizio di emodinamica si apre uno scontro tra azienda ospedaliera Sant’Antonio Abate e il sindacato Unione Sindacale di Base, che a Gallarate è molto combattivo. Il "caso" è stato innescato da una nota durissima con cui Salvatore Petrenga, della Usb, lamenta l’assenza di formazione specifica: «Non si può essere mandati allo sbaraglio ed eseguire esami molto delicati senza conoscere la metodica e senza che i TSRM abbiano appreso gli aggiornamenti degli ultimi anni». Petrenga dice che «quest’anno molti tecnici di radiologia non hanno ancora fatto un’ora di formazione organizzata dall’Azienda Ospedaliera» e parla dell’esistenza di un «rischio per il paziente», vista la mancanza di una cardiochirurgia all’interno dell’ospedale.

La posizione della sigla sindacale ha suscitato anche la reazione dell’azienda e anche del dottor Ivan Caico, responsabile del reparto di cardiologia che comprende anche l’emodinamica: «Sono accuse pesanti, laddove si parla di potenziale rischio: accuse che non hanno nessuna fondatezza» ribadisce Caico. Il primario ricorda che l’attività dell’emodinamica è iniziata nel 1998 e si è evoluta nel tempo. Sulla formazione assicura che esiste un vero impegno dell’ospedale: «Con l’automazione e le apparecchiature digitali, il tecnico non è indispensabile ma preferibile: noi abbiamo però istruito i tecnici per le nuove macchine. Abbiamo fatto corsi specifici, sia per tecnici di Gallarate, sia per Somma Lombardo: siamo perfettamente in regola e in linea con i centri di eccellenza in Lombardia».
E sull’assenza di una cardiochirurgia? «Anche qui si deve essere chiari: la Legge dice che è “obbligatorio che siano esistenti e formalizzati protocolli” con strutture di cardiochirurgia. Come ospedale di Gallarate abbiamo da anni una convenzione con la cardiochirurgia di Varese, che è raggiungibile entro 90 minuti» (il limite indicato dalla Legga, anche se il tempo di percorrenza da Gallarate a Varese è ovviamente minore).

E da ultimo la critica dell’Usb viene contestata su un alto passaggio: il sindacato si agura infatti «che la stessa politica [di formazione] non sia stata fatta con i medici». Anche questa affermazione viene contestata con forza da Caico: «Non possiamo accettare la messa in discussione dei medici: i nostri emodinamisti sono attivi da anni, hanno eseguito almeno mille esami a testa».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Novembre 2012
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