Ci stiamo scaldando troppo
Un anno di meteo fotografato dal Centro Geofisico Prealpino: nessun aumento delle precipitazioni e termometro fino a -19 non devono tranquillizzarci: “La temperatura media è stata la quinta più calda registrata”
Caldo, fa troppo caldo sulla terra da 650.000 anni a questa parte. Se questa considerazione si legge oramai su scala globale, una conferma arriva anche dal cucuzzolo dietro casa, dove gli scienziati del Centro Geofisico Prealpino, fondato da Salvatore Furia nel 1956 non hanno dubbi: anche a Varese la temperatura sta salendo.
E i -19 dell’anno scorso? E il gelo, e le nevicate? Ci sono, state, certo, tanto da rappresentare in alcuni casi dei veri e propri record. In particolare l’inverno 2011/2012 è stato uno dei più rigidi, con temperature così basse che non si vedevano dal lontano 1985: il 6 febbraio scorso Malpensa segnava -15,9, Varese -11,2 gradi e addirittura in Valganna ghiaccio record a -19,1 (ricordate le cascate di ghiaccio? e il lago gelato, coi cigni increduli?).
Ma questo non basta per credere che il clima sia, tutto sommato, in buono stato.
Infatti i rilevamenti di questo anno meteorologico (che è incominciato il 1° dicembre 2011 e si è chiuso il 30 novembre scorso) vengono confrontati con la banca dati meteorologica degli ultimi 46 anni a disposizione del Centro. Ed ecco cosa è stato rilevato: “A Varese – si legge nel documento riassuntivo in merito alle temperature – la temperatura media dell’anno meteorologico 2011 è stata di 13,8 gradi, la quinta più calda registrata, non lontana dal record di 14,05° del 2003. Al secondo posto troviamo il 2011 (14°), al terzo posto il 2009 (13,9°) e quindi il 2007 (13,8°). Con l’eccezione del 2010 che fu piuttosto fresco (12,7°), tutti gli anni più caldi sono dunque molto recenti, e confermano la tendenza al riscaldamento di 0,43° ogni 10 anni, ovvero 2.0 gradi a partire dal 1967”.
Una questione che ci riguarda da vicino dal momento che “l’attuale tasso di produzione di gas serra secondo le proiezioni più accreditate porterebbe nel 2100 ad un aumento globale delle temperature addirittura attorno ai 4 gradi, con conseguenze forse irreversibili. L’aumento – dice il documento firmato da Paolo Valisa del Centro Geofisico Prealpino – sarà maggiore nella terraferma e nell’emisfero settentrionale con grave sofferenza di molti ecosistemi marini e terrestri, forte incidenza sulla produttività agricola e la disponibilità di acqua con conseguenti flussi migratori dalle regioni più colpite”.
Il documento sintetizza inoltre anche i fenomeni atmosferici di stagione in stagione, raccogliendo anche alcune vere e proprie stranezze come le sigarette sul balcone di casa in pantaloncini lo scorso 28 gennaio (+17°) per via del favonio e le uova di ghiaccio cadute a Orino il 10 luglio scorso con chicchi di 3 centimetri e fino a 7 e 8 centimetri come misura record che danneggiano colture, auto e frutteti.
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