L’appello delle Acli per “un voto che risollevi il paese”
La presidenza provinciale ha diffuso un documento che invita i cittadini ad andare a votare e individua alcune priorità: dal lavoro alla tutela dell'ambiente
Pubblichiamo l’appello al voto responsabile diffuso oggi dalla presidenza provinciale delle Acli di Varese.
Siamo di fronte ad un appuntamento cruciale per la vita della democrazia, siamo chiamati a votare, nella nostra provincia, per rinnovare non solo il Parlamento Nazionale, ma anche il Consiglio Regionale. Al prolungarsi ed aggravarsi della crisi sociale ed economica – che coinvolge non solo l’Italia ma anche l’Europa e interi Continenti – il nostro paese subisce anche gli effetti del degrado politico ed etico–civile, degli scandali continui di malgoverno, di disprezzo del bene comune, di uso privato delle risorse pubbliche, di collusioni con organizzazioni mafiose e malavitose.
Una devastazione che mette a dura prova l’impegno di milioni di cittadini onesti, di tanti amministratori e politici che svolgono spesso in solitudine e con senso civico, i loro compiti.
Con questa consapevolezza, le Acli provinciali di Varese, in occasione del Consiglio provinciale, allargato anche a tutti i presidenti di Zone e dei Circoli di base, esprimono quanto segue:
– Contrastare innanzitutto il disimpegno, il “non andare a votare”, perché tanto non conta, non serve a niente, sono tutti uguali….. non è vero!
Bisogna andare a votare e invitare anche i dubbiosi, i delusi a farlo. E’ importante ricordare che “se non voti, altri votano anche per te”: votare non solo è un diritto, ma è anche un dovere. E non esaurisce l’impegno partecipativo alla vita democratica.
Autonomia, pluralismo e riformismo delle ACLI … forti della loro storia e del diffuso impegno volontario, le Acli riaffermano con orgoglio e determinazione la propria autonomia. L’autonomia, per le ACLI, non è equidistanza né, tanto meno, comodo e tattico disimpegno. Non pregiudica, infatti, di compiere scelte di campo e di affermare che per la prossima legislatura è opportuna e necessaria una salda e ampia maggioranza di centro-sinistra, insieme con le culture politiche del cattolicesimo democratico e popolare.
Le ACLI manifestano la necessità che si giunga ad un’ampia convergenza di forze politiche e di nuove energie della società civile per garantire che, nella continuità di un risanamento dei conti pubblici, si facciano politiche sociali e familiari vere, al fine di proseguire un serio percorso ricostruzione del nostro Paese.
Le ACLI confermano la loro scelta riformista, convinte che, solo attraverso un’alleanza sociale tra i soggetti del mondo del lavoro e un articolato e serio disegno di riforme, sarà possibile dare continuità alle conquiste sociali ottenute a caro prezzo dai lavoratori nei decenni passati ed insieme garantire quanti oggi si trovano senza sufficienti tutele.
Un nuovo ruolo per il Terzo Settore come costruttore di nuova cittadinanza in ambiti cruciali come il welfare, la formazione professionale, l’inserimento lavorativo e l’integrazione dei migranti.
Ritieniamo che le priorità per un programma di ripresa e per uscire dalla crisi siano: la ricerca del bene comune, il lavoro, la qualità della vita, lo stato sociale e il contrasto alle disuguaglianze, la legalità, l’ impegno per la pace e per il disarmo, l’ambiente, la terra e il patrimonio culturale.
Bene comune
“Il bene comune, cioè l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente.” (Gaudium et Spes, 26)
– Questa deve essere la prima preoccupazione, il principale riferimento di verifica costante del proprio agire, per chi si impegna nella politica e nel sociale. Questo è quello che chiediamo con il nostro voto, a tutti coloro che si candidano, anche alla luce dell’art.3 della Costituzione Italiana. A noi è sempre caro il valore della “politica come servizio”
Lavoro
I dati ci dimostrano che stiamo progressivamente distruggendo “lavoro”, precipitando a livelli di disoccupazione mai raggiunti dai tempi della ricostruzione post bellica, con una disoccupazione giovanile che ormai viaggia verso il 40%. Distruggere lavoro significa distruggere la dignità delle persone, distruggere saperi, annullare le condizioni di vita decorosa ed i diritti su cui si fondano i principi della cittadinanza.
È impensabile rigenerare una democrazia forte senza rilanciare le possibilità di lavoro, un lavoro decente e non precario o povero al punto di condannare all’indigenza anche chi lavora.
Legalità , equità e lotta all’evasione fiscale
L’illegalità, la corruzione, gli abusi di potere – si sconfiggono solo costruendo una società più giusta. Non può esserci legalità senza uguaglianza, senza la creazione di nuovi posti di lavoro, senza politiche sociali, senza diffusione dei diritti, senza ridare opportunità alle persone più deboli, a chi è diventato debole o povero. Non pagare le tasse vuol dire dare meno RISORSE alla sanità, alla scuola, ai bisogni fondamentali della comunità. O, meglio, chi non paga le tasse usa servizi pubblici pagati da chi le tasse le paga !!
Pagare le tasse è un dovere e contrastare l’evasione è prima di tutto cultura di legalità da costruire con tutti gli strumenti possibili partendo dai giovani e dalla scuola.
Ambiente, Terra, Patrimonio culturale: il nostro tesoro
Far lavorare di più le imprese per salvare il territorio, mentre ora si lavora per distruggerlo, occorre inoltre incentivare il ritorno all’agricoltura, offrendo di essa una nuova immagine. Un percorso già messo in atto da alcuni coraggiosi giovani che stanno tornando all’agricoltura. Giovani che danno importanza alla formazione, alla professionalizzazione, all’innovazione e che sanno usare nuovi mezzi a partire da quelli tecnologici e informatici, dalle reti del consumo critico, che privilegia la salute e la qualità di vita, i chilometri zero, i gruppi di acquisto. E’ necessario incentivare queste modalità di ritorno all’agricoltura.
Proponiamo alcune proposte concrete
Sul LAVORO:
Sostenere lo sviluppo di nuovi posti di lavoro anche suddividendo quello che c’è
Contrastare la disoccupazione, riformare i sussidi inserendo il reddito minimo di cittadinanza
Eliminare la piaga delle Dimissioni in bianco
Riqualificare e favorire la ricerca, sostenere la formazione professionale continua In particolare per i giovani;
Creare supporti per sostenere nuova imprenditività, da parte degli enti preposti snellendo la burocrazia, accelerando l’efficienza e i tempi per l’erogazione dei servizi.
Favorire lo sviluppo di settori quali la green economy, l’agricoltura, il patrimonio ambientale, culturale e turistico
Sulla LEGALITÀ:
Lotta all’evasione fiscale, ripristinare il reato del falso in bilancio, abolire le leggi pro evasione, promuovere e sostenere iniziative dell’associazione Libera, a partire dalla campagna: “Un futuro possibile”
Sulla QUALITÀ DELLA VITA, STATO SOCIALE e CONTRASTO alle DISUGUAGLIANZE, investire le adeguate e necessarie risorse, recuperandole mediante la riduzione delle SPESE MILITARI e degli sprechi della politica.
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