56 colpi in mezza Lombardia, arrestati i “ladri di slot”
Partendo da un singolo arresto del luglio scorso, sono finiti in carcere sette membri della banda che colpiva con il metodo della "spaccata". Con una particolarità: usavano le auto, ma spesso arrivavano in treno o in pullman
Maxioperazione dei carabinieri contro una banda accusata di ben 56 colpi ai danni di privati ed esercizi pubblici: il Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Varese ha arrestato sette persone della "banda delle slot", che rubava le "macchinette" dai locali usando il devastante metodo della spaccata, lanciandosi cioè con l’auto contro l’ingresso dei locali. Altre otto sono ancora ricercate, probabilmente all’estero fuggite. Sono tutti cittadini rumeni, tra i venti e trentaun anni di età.
Le indagini dei Nucleo Operativo dei Carabinieri di Varese e della Procura di Busto Arsizio hanno messo insieme diversi tasselli, nell’arco di mesi. Primo atto: l’arresto a Gallarate, nel luglio scorso, di un ragazzo alla guida (senza patente) di un’auto rubata. Il ladro d’auto viene arrestato, sarà condannato nei mesi successivi, ma la particolare pericolosità (i due carabinieri che lo fermano rimangono anche feriti, 15-20 giorni di prognosi) e una serie di dettagli convincono gli inquirenti che si tratti di uno dei membri di una banda.
Secondo atto: il 28 settembre una pattuglia dei carabinieri intercetta la banda dopo un colpo notturno a San Donato Milanese. I ladri vengono inseguiti, i militari dopo averli fermati approdano al covo della banda, un appartamento di via Pettirosso a Milano, quartiere Bisceglie (da cui il nome di "operazione pettirosso"). Due del gruppo vengono arrestati, altri quattro vengono solo fermati (tra loro il proprietario dell’appartamento, per favoreggiamento): nella casa vengono trovate borse di griffe rubate in un negozio di Milano, ma anche gioielli.
Leggi anche: La banda delle "spaccate" arriva in treno
Terzo atto: le lunghe analisi della Compagnia di Varese e del Nucleo Operativo (capitano Nocerino e capitano Stornelli) che consentono di collegare i primi arrestati e i loro c
ontatti a diversi episodi di furti d’auto e di "spaccate", tra le province di Milano, Monza Brianza, Varese, persino Lecco e Novara. In totale 56 colpi: 100mila euro la refurtiva, ma i danni subìti da auto e negozi ammontano in totale a 200mila euro. Alcuni luoghi sono stati colpiti più volte: a Malnate un bar è stato assaltato tre volte. Come ha ricordato il sostituto procuratore Raffaella Zappatini, (che ha coordinato l’indagine; nella foto con il procuratore Eugenio Fusco), nel complesso è stata un’indagine «fatta con strumenti tecnologici ma anche con lavoro vecchio stampo», unendo cioè controllo del territorio e analisi approfondita ad esempio dei tabulati telefonici.
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