Cardano avrà il registro per il testamento biologico
Approvata con i soli voti della maggioranza la mozione per le dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari. Dura la contestazione delle minoranze, la Lega lascia l'Aula
Cardano al Campo avrà il registro per il testamento biologico. La decisione è stata presa ieri, mercoledì 6 marzo, dal Consiglio comunale con i soli voti della maggioranza: gli esponenti dell’opposizione hanno infatti contestato il proveddimento e al momento del voto il consigliere della Lega Nord Loris Bonato ha abbandonato l’Aula.
La mozione sulla dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari era l’ultimo punto all’ordine del giorno di un consiglio comunale caratterizzato da una sostanziale collaborazione fra maggiornaza e opposizione, soprattutto su un provvedimento importante per il contrasto al gioco d’azzardo. Ma era inevitabile che un tema così delicato facesse accendere il dibattito.
«Questa proposta – ha spiegato all’inizio della discussione Enrico Pozzi (Cardano vive) primo firmatario del testo – ha uno scopo puramente amministrativo. Vogliamo dare a tutti la possibilità di esprimere gratuitamente e senza atti notarili la propria volontà. È un segno di civiltà». Prima delle discussione era stato inserito un emendamento proposto da Marzo Zocchi sulle volontà di fine vita, ovvero la donazione degli organi, la cremazione e i riti funerari.
La contrarietà delle opposizioni è stata però compatta. «È doveroso – ha spiegato Giacomo Iametti (Giovane Cardano) – che ci sia prima di tutto un intervento del legislatore nazionale. Quando ci sarà, applicheremo la legge». Un passo «azzardato e irresponsabile – secondo Michela Marchese di Cardanoincomune -. Questo atto ha invece una natura fortemente politica e non si può ridurlo ad un atto amministrativo». Marchese ha inoltre contestato la questione della gratuità: «il valore è uguale anche se lascio la mia dichiarazione a un parente o a un notaio che non mi può chiedere soldi per conservarla» e il trattamento della mozione «in commissione Affari generali e non in quella Servizi alla persona».
Si tratta di una questione strettamente politica anche per Bonato. «Volete piantare un’altra bandierina dopo Saronno? Nel testo ci sono scritte cose inconcepibili e brutte. Applicate un regolamento inventato in base a una legge che non c’è: non si sa neanche da chi è tenuto il registro e chi lo potrà vedere». Anche Antonella Carnicelli (Cardanoincomune) ha avanzato perplessità sulla natura stessa del registro. «È importante dare indicazioni giuste. Noi dobbiamo insistere per una legislazione adeguata: fare un registro così è poco significativo».
Quella delle minoranze è però secondo la sindaca Laura Prati una posizione «basata su una pregiudiziale di fondo: nel testamento si può anche scrivere di non voler interrompere i trattamenti sanitari». Idea ribadita da Zocchi che invece motiva la mozione come un «dovere di offrire ai cittadini un ampliamento dei diritti senza pregiudizi».
E in un clima sempre più teso – con un discussione fra la Lega e la presidente del Consiglio Elena Mazzucchelli per un ulteriore intervento (poi negato) del consigliere nella discussione – il consiglio ha approvato con 12 voti a favore e 3 contrari. Bonato ha invece lasciato i banchi dell’opposizione per spostarsi prima fra il pubblico e poi fuori dall’Aula su invito di Mazzucchelli («questo atteggiamento è una mancanza di democrazia», lamenterà a fine seduta l’esponente leghista). Ora toccherà quindi alla giunta predisporre un regolamento per il registro e poi sottoporlo al voto dell’Aula.
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