Il testamento biologico è legge: rifiutare le cure è possibile

Con l'approvazione in Senato è consentita l'autodeterminazione in campo medico con le DAT, le disposizioni anticipate di trattamento

malattia

Scegliere se continuare o interrompere le cure sanitarie è ora possibile. Con l’approvazione in Senato, è  legge il “testamento biologico”.

Nel rispetto della Costituzioneogni maggiorenne può decidere se, in presenza di una malattia che la renda incapace di autodeterminarsi, essere sottoposto ai trattamenti sanitari, comprese la nutrizione e l’idratazione artificiali. La legge è stata approvata in via definitiva con 180 favorevoli, 71 contrari e sei astensioni.

Cosa prevede

DAT –  Si chiamano «Disposizioni anticipate di trattamento» (Dat). Devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata, con sottoscrizione autenticata da notaio o altro pubblico ufficiale o da un medico dipendente del Servizio sanitario nazionale o convenzionato. Nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, possono essere espresse attraverso videoregistrazione.

CONSENSO INFORMATO – Nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito senza il consenso libero e informato del paziente. È previsto l’intervento di uno psicologo che accompagni nella scelta.  Il consenso può essere revocato in qualsiasi momento : la revoca impone la sospensione delle cure in atto, terapia e idratazione/alimentazione artificiale.

OBIEZIONE DI COSCIENZA  – La legge concede la facoltà ai medici di astenersi dall’assistere il paziente che rifiuta il consenso. In questo caso l’azienda ospedaliera deve fornire altro personale medico in grado di proseguire il rapporto con il paziente. In ogni caso, le scelte della persona sottoposta a cure liberano i medici da qualsiasi responsabilità civile e penale.

TERAPIA DEL DOLORE E MEDICINA PALLIATIVA – È previsto l’accompagnamento sanitario in caso di sofferenze attraverso la terapia del dolore o la sedazione. Questi trattamenti sono possibili anche in caso di rifiuto delle terapie.

DIVIETO DI ACCANIMENTO TERAPEUTICO – Viene regolamentato anche l’eccesso di assistenza in presenza di malattie dall’esito infausto e nell’imminenza della morte.
Nel caso di paziente con prognosi infausta a breve termine o di imminenza di morte, il medico deve astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso a trattamenti inutili o sproporzionati.

REVOCA DELLE DISPOSIZIONI IN CASO DI NUOVE TERAPIE – Nel caso vengano individuate nuove possibilità di cure, è possibile rivedere le proprie volontà. Se il paziente non è in grado di decidere, il medico deve confrontarsi con una persona di fiducia del paziente per revocare le decisioni date. È possibile concordare il piano delle cure davanti a una malattia progressivamente invalidante: si può aggiornare questo piano in base all’evoluzione sia della malattia sia del progresso scientifico.

MINORI – In questi casi sono i genitori o un tutore a disporre del trattamento medico. La decisione dovrà tenere conto della volontà del minore, se in grado di comprendere e valutare la situazione. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Dicembre 2017
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  1. Avatar
    Scritto da lenny54

    Abbiamo dei parlamentari molto “strani” (per usare un termine civile) Impediscono la tutela dei bambini sul seggiolino delle auto e si oppongono all’inasprimento delle pene per l’uso del cellulare in auto (e la meta’ dei decessi in incidenti automobilistici e’ dovuta all’uso del cellulare, ma vogliono assolutamente tutelare (e far soffrire) un malato terminale. E tutto questo per poter prendere una fetta di voti dell’elettorato piu’ retrivo e cristiano conservatore (nonostante le aperture di Papa Francesco) Chissa’ se nella “gabina elettorale” la gente se ne ricordera’?.

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