Le comunità dei destini incrociati, tra i monti e il lago

Lago e monti, porticcioli e boschi. In questa settimana il #141tour ha toccato tante comunità piccole o piccolissime: Cadegliano Viconago delle frazioni, Lavena Ponte Tresa degli svizzeri, Brusimpiano dei contrabbandieri, Marzio dei faggi, Marchirolo delle stradine, Cremenaga dei volontari, Cugliate Fabiasco degli affreschi. Piccoli paesi, grandi storie, da ritrovare insieme Insomma, andateci e scopriteli. Merita.

I NUMERI – Complessivamente le otto tappe hanno totalizzato 16mila visitatori unici per un totale di 240mila minuti passati sui vari live blog. Abbiamo pubblicato 800 post.

L’ECONOMIA – La Svizzera vicina è la fortuna di molte comunità di questa zona, inutile negarlo. Gli elvetici fanno la fortuna dei frontalieri (e delle casse dei Comuni, che pure lottano con le lungaggini burocratiche, in lotta più con Roma che con Berna), ma anche del commercio, sia in realtà che vivono spalla a spalla con il Ticino, come Lavena Ponte Tresa, sia in quelle un po’ più distanti come in Val Marchirolo. Il turismo è una risorsa ancora importante: anche nella forma della villeggiatura, in flessione ma ancora significativa. In alcuni centri – segnatamente in Val Marchirolo – il trasferimento dei negozi sul piano accanto alla strada Statale ha un po’ desertificato il commercio nei centri storici, dove sopravvivono solo i bar e qualche negozietto "sociale" per gli anziani. Assai meno percepibile è la presenza industriale vera e propria. Da segnalare una piccola chicca: a Montegrino Valtravaglia, un tempo località nota per le maestranze specializzate nell’edilizia, oggi sono presenti ben dieci idraulici, che da queste parti (in realtà anche a Milano e in altre località di provincia) si chiamano "trumbè": gente che ha a che fare coi tubi.

LE PERSONE – Abbiamo incontrato 165 persone. Spesso le nostre prime guide sono gli amministratori locali, i sindaci e i consiglieri comunali: soprattutto nei piccoli Comuni sanno ben guidarci a conoscere altre persone, dai negozianti storici a quelli che hanno introdotto nuove attività investendo nuove energie, dai referenti delle associazioni di vecchia data ad alcune forme di aggregazione giovanile. Questa dei giovani è stata qua e là presentata un po’ come una nota dolente, nel senso che in vari Comuni (non in tutti) mancano esperienze giovanili forti come ne abbiamo viste in altre realtà: è una possibile debolezza ma contemporaneamente a volte è testimonianza dell’esistenza di realtà (i gruppi di Protezione Civile, gli alpini…) che sanno tenere insieme giovani e adulti. Tantissime anche le persone che con passione custodiscono la memoria e la storia delle comunità, dei monumenti e delle istituzioni minute come le antiche società operaie o gli asili ultracentenari. A questo proposito un gruppo affiatato con la passione per l’arte e la cultura ha saputo tenere viva la memoria di una importante figura – il pittore ottocentesco e montegrinese ‘Il Piccio’ – coltivando relazioni importanti e preziose in tutt’Italia.
La fortissima immigrazione degli anni Settanta-Ottanta ha dato come frutto anche l’esistenza di comunità regionali o di paese molto sentite, sia in paesi molto legati a poche comunità d’origine (Lavena Ponte Tresa con Mesoraca e Calitri) sia in quelli dove l’emigrazione è stata più diversificata (Marchirolo, ad esempio). Ultima nota particolare, sui sacerdoti: in queste zone i preti sono sempre più spesso "itineranti", con più parrocchie da seguire, a volte anche in modo provvisorio (perché magari nel paesino vicino il prete mancato non viene sostituito). Eccezione interessante: la storia di Monsignor Luigi, parroco 99enne di Marzio, dal 1937.

ALCUNI PROBLEMI – Il contenimento della spesa pubblica si fa sentire nei comuni con esteso territorio e ricca presenza di frazioni, come avviene a Montegrino Valtravaglia, dove vi sono 10 "paesi" che vantano insieme una rete di strade considerevole: oltre 40 chilometri di vie che debbono, ad esempio, venir pulite ogni volta che nevica. Se i "tagli" sono problema condiviso e immediato, la risposta passa dalle aggregazioni e dalla condivisione di servizi: per alcuni settori è una scelta (la Polizia Locale condivisa da Ponte Tresa con diversi Comuni circostanti, i servizi sociali gestiti dalle Comunità Montane), ma incombono anche le aggregazioni di Comuni imposte dalle nuove norme nazionali votate a Roma negli ultimi 2 anni per una fantomatica "spending review". Nuovi tagli che toccano comunità dove spesso sindaci e assessori non solo rinunciano da anni allo stipendio, ma mettono anche il loro tempo insieme ad altri volontari per costruire strutture pubbliche (esemplare il caso di Cremenaga, nel passato e nel presente). Ma è forse anche una occasione: comunità divise per decenni dal campanilismo, oggi diventano comunità dai destini incrociati, per sopravvivere, arroccate tra il lago e i monti.

Le tappe
Cadegliano Viconago

Cremenaga

Lavena Ponte Tresa

Brusimpiano

Marzio

Marchirolo

Cugliate Fabiasco

Montegrino Valtravaglia