Uno sciopero per cambiare la legge di stabilità

Lo sciopero generale unitario, indetto per venerdì 15, vedrà a Varese un presidio in piazza garibaldino, dalle 9.30 alle 12

uil antonio albrizio cgil umberto colombo cisl carmela tasconeQuattro ore di sciopero e presidio in piazza del Garibaldino (cioè piazza Podestà, in pieno centro) a Varese, dalle 9.30 alle 12: è questa la chiamata di Cgil, Cisl e Uil contro la legge di Stabilità 2014, che va approvata entro l’anno. Una mobilitazione unitaria, non solo a Varese dove i rapporti tra le confederazioni sono ottimi, ma anche nel resto d’Italia, che vedrà 4 ore di sciopero generale venerdì 15 novembre per cambiare la Legge di Stabilità

«La Legge di Stabilità presentata dal Governo non realizza quella svolta nella politica economica necessaria al Paese per uscire dalla recessione e tornare a crescere. Da tempo tutti gli osservatori indicano in una significativa riduzione delle tasse a lavoratori, pensionati ed imprese che investono, la via principale per operare questa svolta – spiega Umberto Colombo, neo segretario generale della Cgil di Varese – E’ necessaria una nuova politica europea che liberi risorse per finanziare gli investimenti a sostegno dell’occupazione, dell’innovazione e delle politiche sociali: quello che chiediamo al Governo e al Parlamento è innanzitutto di rifinanziare subito la cassa integrazione e di dare certezze a tutti i lavoratori esodati».

«E’ importante una decisa modifica della legge di stabilità in termini soprattutto di equità: una legge che sembra che ridistribuisca il denaro, ma lo fa in maniera iniqua: quando dice che restituisce denaro ai dipendenti lascia fuori i pensionati, se rivaluta le pensioni bloccate, in realtà abbandona chi ha la minima – commenta Carmela Tascone, segretario generale della Cisl dei Laghi – Senza contare la questione della casa: è iniqua quando si toglie la tassa sulla prima casa anche a chi, per reddito, potrebbe pagarla».

«Non facciamo solo richieste, con questo sciopero generale: proponiamo anche il modo per finanziare queste differenze – spiega
, segretario generale della Uil Varese – Per esempio, con una maggiore attenzione agli appalti, che riduca gli sprechi, diminuendo la frammentazione delle centrali degli appalti. Poi, con la riduzione drastica del numero delle società pubbliche e degli enti inutili. E riducendo componenti dei consigli di amministrazione, numero di componenti degli organi elettivi ed esecutivi, le consulenze all’amministrazione pubblica».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Novembre 2013
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