Domenica di eventi al MAGA
All'interno di Filosofarti il Museo ospita domenica 9 marzo la performance di Emanuele Becheri. Inoltre gli studenti del Frattini ciceroni alla collezione permanente e Project Room
Si chiama Safari, la giornata di visite guidate a cura degli allievi del Liceo Artistico Angelo Frattini alla mostra Belvedere/Paesaggi e visioni nella collezione del MA*GA e alle Project Room Impressions di Emanuele Becheri e L’ordine spontaneo di Andrea Magaraggia.
Le visite guidate partono, domenica 9 marzo, alle ore 11.00, ore 12.00, ore 15.00, ore 16.30 sono aperte al pubblico e gratuite.
Alle 18.00 invece si svolgerà la performance IMPRESSION 09.03.2014 di Emanuele Becheri. Impression è una compagine eterogenea d’interpreti via via diversi chiamati dall’artista ad affrontare un cine-concerto. Dal comune sentire verso il cinema come spartito visivo istantaneo nasce l’idea di impressionare live films, documentari, animazioni, spartiti visivi che restano sconosciuti all’artista e ai musicisti fino al momento dell’interpretazione perché scelti da terzi. L’artista, attraverso l’improvvisazione, consegna definitivamente l’immagine filmica a suggestioni sonore in grado di dargli una veste nuova. Per IMPRESSION 09.03.2014 Becheri performa con Marco Bernacchia. Il museo MA*GA con Emanuele Becheri producono per la performance un’opera/documento in edizione limitata che verrà esposta insieme a quelle realizzate per le Impressions precedenti.
In mostra inoltre fino al 4 di aprile anche altre opere dell’artista, nella project room l’intera rassegna audiovideo completa delle Impressions, sette perfomance, con quella del MA*GA, realizzate fino ad oggi.
In collezione le splendide carte dal titolo P.d.A, 1#-2#-3#-4#, realizzate in polvere per affresco, ognuna di grandi dimensioni; opere che arrivano dalla mostra “La magnifica ossessione” appena chiusa al MART di Rovereto, dove erano esposte. Anche queste opere sono delle Impression, il disegno come una decalcomania, è l’esito di un gesto di pressione di un elemento segnico tra due carte bianche. Senza alcuna previsione, ma come un preveggente, l’artista crea una traccia speculare e simmetrica, che è caos e controllo, termini che si risolvono senza alcuna dialettica nel potente mistero della creazione dell’opera.
Sono molte le opere di Emanuele Becheri, disegni, video e oggetti sonori che si soffermano sul concetto di oscurità, di cecità, concetto che nel caso della performance Impression si lega al fatto che l’artista è all’oscuro, non conosce fino all’ultimo il film che andrà a sonorizzare. Dice Becheri “la performance è essenzialmente questo, una chance in cui l’autore si muove a tentoni mettendosi a repentaglio…”
La poetica di Becheri sonda il buio e l’assenza; nel buio sono creati i suoi primi disegni, tracciati all’oscuro, seguendo il tatto e cieche sono le lumache che utilizza sulle sue carte nere per la creazione “involontaria” dei disegni. Se per buio si intende la parte nera della carta copiativa, al buio sono eseguiti i disegni che Becheri realizza interponendo la carta carbone tra la superficie bianca del foglio e il suo gesto; così l’artista non vede direttamente il risultato di quello che sta facendo, solo quando toglierà la nera carta copiativa il foglio bianco gli mostrerà il risultato compiuto.
Un focus speciale è dedicato al lavoro di Andrea Magaraggia che per la project room del MA*GA ha realizzato un’installazione site-specific dal titolo L’ordine spontaneo.
L’ordine spontaneo, metafora di una “auto organizzazione” degli elementi, è la condizione in cui le forme e le strutture di Magaraggia abitano lo spazio espositivo. L’installazione ha origine nella stanza della project room, centro di incubazione di alcune sculture che si espandono anche al di fuori, nello spazio della collezione permanente, e che hanno a che vedere con il fenomeno dell’apoptosi. In biologia l’apoptosi indica una forma di morte cellulare programmata che l’organismo mette in atto per il controllo del suo corretto sviluppo: il sacrificio di alcune cellule va a vantaggio di una crescita sana. Allo stesso modo ciascuna delle sculture realizzate possiede un grado di finitezza variabile, dato dal continuo controllo da parte dell’artista durante la fase di lavorazione del poliuretano. Il poliuretano infatti è un materiale schiumoso all’origine, e portato ad una espansione continua: il lavoro di contenimento e deviazione che l’artista compie, è accomunabile al gesto dello scolpire, ma presenta una dinamica più complessa, per via di quella forza naturale (propria appunto del poliuretano) che va continuamente controllata e indirizzata e che lascia uno spazio aperto al caso, inevitabilmente.
Altro aspetto centrale dell’installazione è la costruzione di uno spazio nello spazio con strutture geometriche semplici che evidenziano, e a volte disturbano, la relazione visiva delle opere presentate. Linee e blocchi si inseguono e interrompono, si spezzano e ricompongono nella ricerca di scenari e visioni inedite. Il risultato è permeato della tensione tra elementi che lottano per la propria emancipazione dai limiti dello spazio, e che tentano l’imposizione di un ordine solo apparente, perché spontaneo.
MA*GA
Via Egidio De Magri 1
21013 Gallarate VA
0331 706011
HYPERLINK "http://www.museomaga.it" www.museomaga.it
orari da mar a ven:
bar e area studio ore 8.30 – 18.00
sale espositive ore 9.30 – 12.30 14.30 – 18.00
sabato
bar e area studio ore 8.30 – 19.30
sale espositive ore 11.00 – 18.30
domenica
bar e area studio ore 9.30 – 19.30
sale espositive ore 11.00 – 18.30
info giornalisti
0331 706031
info visite guidate
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