Omicidio Faraci, fermata la moglie

I carabinieri di Varese hanno fermato nella notte Aita Melina, 64 anni pensionata. Aveva detto di aver trovato il cadavere del marito Antonino una volta rientrata a casa. Ma aveva mentito

Svolta nell’indagine sull’omicidio di Somma Lombardo. I Carabinieri di Varese hanno fermato nella notte la moglie di Antonino Faraci, Aita Melina, 64 anni pensionata. A suo carico i carabinieri hanno raccolto molti elementi contradditori che confutavano la versione da lei fornita incentrata sul fatto che non si trovasse nella villetta al momento dell’omicidio. 
L’omicidio è avvenuto il 13 aprile nell’abitazione di famiglia a Somma Lombardo in via Briante 199. La donna dovrà rispondere anche di simulazione di reato aggravata dal fatto di aver finto una rapina per garantirsi l’impunità dal più grave delitto di omicidio. 

 
I Carabinieri di Varese, coordinati dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, sono in attesa di ulteriori riscontri che arriveranno dal Ris al quale sono stati inviati l’autovettura usata dalla donna e numerosi altri reperti sequestrati nel corso del sopralluogo effettuato dagli specialisti del reaparto operativo di Varese.

La Procura di Busto Arsizio ha proceduto ad emanare il fermo anche in realazione al grave e concreto pericolo di inquinamento del quadro probatorio e di fuga della moglie di Faraci. 

La pista familiare è stata individuata da subito dagli investigatori e una prima risposta è arrivata a soli cinque giorni dal delitto.
La donna è rinchiusa nel carcere di Monza a disposizione dell’autorità giudiziaria di Busto Arsizio e per ora si rifiuta di parlare. Ancora oscure, quindi, le ragioni dell’omicidio.

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Antonio Faraci, 72 anni, anche lui pensionato, invalido dopo un ictus, è stato trovato ucciso nella sua abitazione in via Briante 199 venerdì scorso. La porta della villetta era aperta: l’uomo era stato accoltellato per tre volte al petto, forse dopo aver ricevuto un colpo alla testa, inferto con un soprammobile trovato accanto al cadavere. Del coltello invece nessuna traccia. Gli investigatori in un primo momento si erano orientati sulla pista della rapina finita male.
Ora la svolta fa luce sulla vicenda: a dare l’allarme era stata proprio la moglie la quale ha simulato la rapina mettendo a soqquadro l’appartamento, quindi, è uscita di casa urlando e ha chiamato i vicini, raccontando di aver trovato il cadavere del marito nel salotto e fingendo un malore.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Aprile 2014
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