Anche la cassa integrazione si fa “precaria”

Il rinnovo dell’accordo sulla Cassa Integrazione è un atto di responsabilità, perché il saldo negativo occupazionale in provincia di Varese sarebbe potuto essere più drammatico senza questo strumento. «Confartigianato – dichiara il presidente Davide Galli – ha sempre sostenuto l’importanza di andare in questa direzione, perché le tante imprese del manifatturiero che lavorano in subfornitura si ritrovano con commesse sempre più esigue e con margini sempre più rosicchiati. E questo non fa altro che indebolire un tessuto di imprese che, per resistere, fa leva sulle capacità, sulle unicità e sui saperi dei loro collaboratori. Sono questi i valori che i nostri imprenditori hanno dimostrato, in tutti questi anni, di voler mantenere in azienda con tenacità, enormi sacrifici e utilizzando – spesso – anche parte del loro patrimonio personale».

«Gli ammortizzatori sociali – continua Galli – sono solo uno strumento momentaneo di intervento su una situazione economica che richiede azioni ben più marcate e strutturali. Dare ossigeno alle imprese è fondamentale, certo, ma dobbiamo impegnarci tutti al fine di trovare soluzioni che vadano ben al di là del breve periodo. Le prime due proroghe della Cassa sono state di tre mesi; quest’ultima è addirittura più breve e va a coprire solo luglio e agosto. Anche la Cassa, dunque, si fa “precaria” e rischia di generare tante incertezze nel mondo imprenditoriale di fronte ad un Decreto Ministeriale che deve andare ben oltre. Non è con la Cassa che si possono sciogliere i tanti nodi che, ancora, sottraggono competitività ai nostri imprenditori: i cavilli burocratici, l’imposizione fiscale, le strette al credito. E’ qui che si deve intervenire per evitare che si manifestino i primi segnali di una desertificazione imprenditoriale che si deve assolutamente evitare».