Ceramiche tradizionali dalla Repubblica Moldova in mostra al Midec

“Acqua, terra, mani, fuoco: ceramiche tradizionali dalla Repubblica Moldova” è il titolo della mostra da venerdì 25 luglio

La parola “Moldavia” evoca in tutti noi immagini di terre lontane, di boschi, di fiumi, di ninfe e di personaggi fiabeschi. Un antico principato, accomunato nella sua storia ad altri nomi dal fascino altrettanto antico come Transilvania e Valacchia, nomi ormai confinati nel novero dei ricordi e delle suggestioni di un tempo che fu. La Moldavia, oggi divisa tra Romania e Repubblica Moldova, è sopravvissuta agli sconvolgimenti di quasi mille anni di storia giungendo fino a noi con le sue antiche tradizioni. 
È ad una di queste che è dedicata la mostra di imminente apertura: “Acqua, terra, mani, fuoco: ceramiche tradizionali dalla Repubblica Moldova”. Ceramiche tradizionali, ma non ceramiche convenzionali. È alla civiltà neolitica degli antichi Cucuteni, risalente a quasi 7000 anni fa, che si rifanno infatti le ceramiche esposte. Ceramiche ispirate, dunque, ad una civiltà più antica di quella egizia e di quella minoica, ad una civiltà che ha dato forse origine ai Sumeri, se non addirittura al mito di Atlantide…
Ceramiche dai colori e dai motivi che affondano le loro misteriose radici nei riti e nei simbolismi delle nascenti culture dell’umanità antica, nelle arcane affinità tra le figurazioni di popoli tra loro lontani ma suggestionati dalle medesime influenze della Natura e del Cosmo. I neri e i rossi delle ceramiche, se da un lato rivelano la maestria degli antichi artisti (e dei loro moderni eredi ed interpreti) nell’individuare tecniche di colorazione che prescindessero da smalti e cotture non ancora esistenti, d’altro canto concorrono nel mettere in risalto i simboli arcaici dell’alba della civiltà, ispirati alla cosmogonia, all’aldilà, al culto della Grande Madre Terra: linee verticali ed orizzontali a simboleggiare l’acqua, croci a simboleggiare la terra, spirali a simboleggiare la creazione ed il moto dell’Universo… tutti simboli archetipici della religiosità delle origini. 
Vitalie Parlui e Adrian Triboi sono i più recenti perpetuatori di quest’arte millenaria: fedele interprete della tradizione Cucuteni-Tripole il primo, giovane araldo di una sua reinterpretazione artistica il secondo. Fondamentale, per la diffusione al di fuori dei confini nazionali dell’opera di questi due artisti, il supporto e la collaborazione della “Associazione di Promozione Sociale Italia-Moldavia”, una onlus ormai da più di dieci anni impegnata nella cooperazione internazionale (anche e soprattutto umanitaria, specialmente a sostegno dell’infanzia e di politiche di adozione a distanza), con sede a Besozzo, animata esclusivmente da volontari e presente, con i suoi soci e sostenitori, in gran parte della provincia di Varese e in molte città d’Italia, ovunque godendo, come nel caso di  Laveno Mombello, dell’attenzione e della collaborazione delle Amministrazioni Comunali.

ORARIO DI APERTURA:
martedì 10.00 – 12.30
da mercoledì a venerdì 10.00 – 12.30 e 14.30 – 17.30 sabato e domenica 10.00 – 12.30 e 15.00 – 18.00
ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
chiuso il lunedì e Ferragosto
INFO: 0332/625551, segreteria@midec.org, www.midec.org

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Luglio 2014
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