Fabbrica dei materiali: “Entro Luglio lo studio di fattibilità”

Sul tavolo ci sono due certezze: la chiusura dell’inceneritore e l’avvio del progetto per un impianto di trattamento dell’umido a Legnano. Ma tutta la nebbia che fino ad oggi ha avvolto il progetto della fabbrica dei materiali, tecnicamente definita come impianto di trattamento a freddo, si diraderà entro metà luglio. L’assemblea dei soci di Accam ha infatti deciso che entro quel periodo il consiglio di amministrazione della società predisponga lo studio di fattibilità per l’impianto, chiedendo aiuto anche a esperti esterni.

E così, mentre procede l’iter di decomissioning dell’impianto e anche quello per valutare la fusione di Accam con le società che si occupano della raccolta dei rifiuti (Agesp, Amga e Amsc) presto si capirà se, come e sopratutto dove si riuscirà a dar vita all’impianto. Perché l’area di Borsano, quella su cui oggi sorge l’inceneritore, non sarà più disponibile. Anche il 9 aprile, durante l’ultima assemblea dei soci, i rappresentanti di Busto Arsizio hanno confermato che “il  Comune non è disponibile a prolungare la concessione dell’area di Borsano oltre il 2025 -si legge nel verbale della seduta- nemmeno se, invece di un inceneritore,  si avvii un impianto a freddo decisamente meno impattante”.

Nel frattempo anche la questione occupazionale tiene alta la guardia dei sindaci. Sono 90 le persone che oggi lavorano più o meno direttamente a contatto con l’impianto e, si legge sempre nel verbale “la prima preoccupazione, espressa da tutti i presenti, riguarda gli aspetti occupazionali”. Proprio per valutare ogni scenario sul tavolo è stato già fissato un incontro per il 22 aprile con le rappresentanze dei lavoratori.