La rinascita dell’elettronica varesina
L’analisi della Camera di Commercio evidenzia un settore in ripresa. Le 751 imprese attive esportano per quasi 1 miliardo e 200 milioni di euro all’anno, occupano oltre 10mila addetti e mostrano un indice di specializzazione superiore alla media lombarda
Può un settore che ha subito pesantemente i colpi della crisi, perdendo quasi 2mila addetti in un quinquennio, rinascere dalle sue ceneri e conservare competitività a livello internazionale? È quello che sta succedendo all’elettronica varesina, un settore che nell’analisi della Camera di Commercio emerge come un ambito che, sul nostro territorio, ha ritrovato un ruolo ben preciso puntando sull’innovazione.
Così, le 751 imprese operative in provincia di Varese nel settore dell’elettronica e delle apparecchiature elettriche esportano per quasi 1 miliardo e 200 milioni di euro all’anno, occupano tuttora oltre 10mila addetti e mostrano un indice di specializzazione superiore alla media lombarda: considerando quindi come indicatore quota 100 addetti su base regionale, sul nostro territorio, proporzionalmente, ci sono 140 persone che lavorano in questo comparto. Non solo, sono anche aziende con un buon indice di produttività: a fronte di 100 euro investiti in risorse umane, il ritorno per addetto è pari a 132 euro.
«Sono imprese che puntano sull’obiettivo, sempre più decisivo oggi per la competitività, di rendere “smart” i loro prodotti – sottolinea il presidente della Camera di Commercio Renato Scapolan –. Aziende che hanno saputo riproporsi guardando agli aspetti d’innovazione che si possono inserire nei loro prodotti. Penso allo sviluppo di soluzioni nell’ambito della domotica o agli elettrodomestici intelligenti. Questo per quanto riguarda il mercato dei consumatori. Le nostre imprese dell’Elettronica, però, sviluppano anche beni che sanno trovare sbocchi interessanti nel mercato business to business: è il caso dei led per l’illuminazione civile e industriale come pure i condensatori e i condizionatori o la strumentazione ottica».
Sono questi anche gli ambiti produttivi dove si collocano le aziende della “top five” per fatturato dell’elettronica varesina. Al primo posto, resta la Whirpool, seguita dalla Bticino. Marchi storici, insomma, del nostro sistema economico che staccano le altre posizioni. Sul terzo gradino del podio c’è un’impresa di Saronno, la Tci Professional Led Applications, e opera nella stessa aerea geografica anche la quarta azienda per fatturato. Il riferimento è alla LuVe di Uboldo, che si è affermata sui mercati internazionali con le sue soluzioni per il condizionamento e la refrigerazione che, recentemente, l’hanno portata alla ribalta con la vittoria nella gara per l’aeroporto saudita di Gedda. Di grande qualità innovativa anche la quinta classificata, la Carl Zeiss di Castiglione Olona che produce, oltre alle lenti oftalmiche, quelle destinate alla strumentazione per la meteorologia, per l’osservazione astronomica e per la ricerca sanitaria.
Imprese che insieme assommano un fatturato superiore ai 2 miliardi e 200 milioni di euro, pari al 63% del totale del settore a livello provinciale, considerati i bilanci delle società di capitale. Un settore che, nel suo complesso, presenta poi una dimensione media superiore a quella del manifatturiero varesino: se nell’elettronica si contano 13,8 occupati per impresa, negli altri comparti industriali si scende a 8,5 addetti.
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