Il processo Sandoz resta a Busto
Respinte le eccezioni di numerosi legali che avevano sollevato questioni di competenza territoriale. Dalla prossima udienza inizierà la discussione dei 41 tra medici e informatori coinvolti

Respinte tutte le eccezioni di competenza territoriale, sarà il giudice dell’udienza preliminare di Busto Arsizio Luca Labianca a decidere sui 41, tra informatori e medici, per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio per la vicenda Sandoz. L’indagine della Procura di Busto Arsizio portò alla luce un sistema che aveva come obiettivo quello di spingere all’acquisto i medici di determinati farmaci, l’Omnitrope (un ormone per la crescita) e il Binocrit (farmaco che stimola la produzione di globuli rossi), in cambio di regali, sponsorizzazioni e viaggi.
Per loro le accuse vanno dall’associazione per delinquere, alla corruzione, istigazione alla corruzione, distribuzione e somministrazione di farmaci in modo da arrecare pregiudizio alla salute pubblica, concussione, frode ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, falsità in atti, comparaggio.
Il gruppo di informatori farmaceutici è accusato di aver contattato numerosi medici operanti in strutture ospedaliere pubbliche e private in tutta Italia, ottenendo la loro collaborazione nell’incrementare le vendite dell’ormone per la crescita Omnitrope e del farmaco per la produzione di globuli rossi Binocrit (farmaci noti anche negli ambienti medico-sportivi come prodotti dopanti) in cambio di denaro o altre utilità e utilizzando a tal fine fondi della società stessa.
Nella prossima udienza inizierà la discussione da parte dell’accusa, rappresentata dal p.m. Rosaria Stagnaro, che analizzerà una per una le posizioni degli indagati ed è già stato stabilito un lungo calendario di udienze per le difese.
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