Nido d’uccello
A passeggi tra le bellezze naturalistiche del Varesotto grazie al nostro lettore Teresio Colombo
Il giorno 18 maggio vado in cerca di nuove fioriture sulle Pizzelle, appena inizio a salire un maggiociondolo (Laburnum anagyreoides) mostra i suoi fiori gialli ad altezza facilmente raggiungibile con la macchina fotografica, la pianta è comune diffusa in tutto il parco, ma oltre i 1000 m prevale la specie alpina, entrambe sono altamente tossiche: nelle vicinanze una delle tante piantine di Vincetossico comune (Vincetoxicum hirudinaria) sino a non molti anni fa ricercato per le sue presunte qualità di antiveleno generico di cui solo successivamente ci si accorse della sua tossicità: nelle vicinanze alcune piantine di aquilegia rosa, pianta che non esiste nella flora spontanea, ma è ottenuta attraverso incroci quindi si tratta di una varietà naturalizzatasi dopo che i semi sono andati fuori controllo.
Finalmente vedo un cespuglio di Erba fragolina (Sanicula europea) abbastanza rara nel parco amante di boschi umidi e poco luminosi quindi non sempre facile da fotografare; scattata questa foto raggiungo un prato, quasi in piano, dove nelle giornate di pieno sole ci si stende per abbronzarsi, e vedo una serie di piantine di Trifoglio montano (Trifolium montanum), tipico dei prati secchi di montagna, ai bordi del prato, dove affiora la roccia un roveto di ca. 2 m d’altezza, è una Rosa (Rosa rubiginosa), nel prato scorgo anche un Eliantemo maggiore (Helianthemum nummularium) fiore che giustamente porta il nome del sole che ama moltissimo. Sono sul punto di uscire dal pianoro quando vedo alcuni esemplari di Fiordaliso montano (Centaurea montana) che fotografo in attesa del similare Fiordaliso di Trionfetti che fiorirà più tardi. Come inizia la zona più ombreggiata appaiono un gran numero di piante di Alio degli orsi (Allium urinum) presente in tutto il parco in modo endemico è una delle tante varietà di aglio che incontreremo d’ora in avanti anche se questo è il più ricercato per insaporire le insalate.
Mi avvio fin sotto la presa d’acqua dove vedo una orchidea priva di clorofilla, si tratta di un Nido d’uccello (Neottia nidus-avis) guardandola meglio mi accorgo che è già vecchia è comunque sempre bella con quel suo color miele, il nome deriva dalle radici incrociate come a formare un nido d’uccello, il fatto di riuscire a sopravvivere malgrado non abbia clorofilla è perché prende ciò che gli manca dalle piante vicine. Sulla vicina roccia spuntano i rametti del Timo comune (Tymus serpyllum) è da secoli ritenuto un farmaco importante come digestivo, cauterizzante e antisettico; da ultimo noto un esemplare di Barba di becco pratense (Tragopogon pratensis) un tempo presente in tutti i prati del varesotto.
Il giorno 22 mi reco ai piedi del M. Chiusarella lungo il torrente Buscasc, per vedere la fioritura del Latte di gallina a fiori gialli (Ornithogalum pyrenaicum) ,fiore abbastanza presente nel parco con un caratteristico ciclo di vita mette le foglie a gennaio lo stelo fiorale a maggio prima della fioritura perde le foglie e quindi sia il fiore sia il frutto rimangono senza riparo alcuno, prima del latte di gallina vedo un esemplare di Geranio nodoso (Geranium nodosum), solitamente difficile da fotografare perché amante di ambienti a scarsa luminosità, visto che è in ambiente sufficientemente illuminato scatto la foto, an che il Ligustro comune (Ligustrum vulgare) ha aperto le sue infiorescenze saturando l’aria con il profumo rilasciato dalle stesse. Decido di portarmi all’altezza della ex cascina Tagliata dove una serie di Ambrette sudalpine (Knautia transalpina) fa bella mostra di s+ assieme ad alcune piante di Caglio zolfino (Galium verum) anche questa è una pianta presente in tutto il parco che ha perso la sua utilità con l’evoluzione della tecnica. La domenica 24 mi reco al laghetto di Brinzio per vedere le novità la prima ù data dalla fioritura di un insieme di arbusti sul ciglio della strada che dal paese porta al laghetto si tratta di Fior d’angelo (Philadelphus coronarius) specie coltivata nei giardini negli anni venti del secolo scorso le tracce rimaste sono questa di Brinzio, una a una vecchia fermata del tram in Valganna e una all’ingresso della colonia alpina vicina al Grand Hotel Campo dei fiori, l’altra è la fioritura del Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus).
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