Profughi a Gorla Minore, non saranno più di 30
Il sindaco Landoni invita alla calma ma chiede chiarezza sul sistema di accoglienza e su chi gestisce il centro di via Colombo. L'opposizione attacca: "Trattati meglio dei cittadini italiani"
Anche una comunità piccola come Gorla Minore si ritrova a dover ospitare un gruppo di profughi, 15 per il momento ma potrebbero arrivare ad un massimo di 30. Il sindaco Vittorio Landoni si è ritrovato a gestire una situazione del tutto imprevista: «Sono stato avvisato dal Prefetto a cose fatte ma non credo che ne vada fatto un dramma – spiega – stiamo cercando di governare la situazione».
Domani, martedì, Landoni incontrerà la cooperativa Balansino che gestisce anche questa struttura situata in via Colombo, al confine con Gorla Maggiore. Giovedì incontrerà, insieme all’opposizione, anche il prefetto Giorgio Zanzi per confermare la volontà di far rispettare il tetto massimo di 30 presenze e per chiedere il rispetto delle normative per l’accoglienza.
«E’ importante comprendere le ansie dei cittadini ma è anche indispensabile che non si diffonda paura e che l’accoglienza sia gestita in maniera corretta – spiega il primo cittadino – al momento non abbiamo riscontrato problemi di alcun tipo con i richiedenti asilo arrivati in paese. Dal punto di vista sanitario sappiamo che quelli che sono arrivati stanno seguendo la trafila dei controlli attraverso l’ospedale di Gallarate». Il sindaco è consapevole dell’emergenza in atto con i continui arrivi sulle nostre coste di barconi e sa anche che tutti i migranti sono sottoposti ad accurati controlli sanitari.
Dal consigliere di minoranza Sergio Ferioli arriva l’ammonimento: «Il sindaco deve garantire la salute della popolazione, sappiamo che tra i migranti vi sono numerosi casi di scabbia e tubercolosi». Inoltre attacca il sistema di accoglienza che definisce «iniquo e ingiusto nei confronti degli italiani che sono giustamente arrabbiati per questa situazione in cui questi presunti profughi abbiano vantaggi nettamente superiori ai cittadini residenti, tartassati da imposte comunali e non che hanno visto un cospicuo aumento nell’ultimo anno».
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