Com’è cambiato Elia dopo 3 mesi sulle Alpi

Partito a giugno da Vienna, arriverà a ottobre a Genova. Si è dato da fare e ha avuto ospitalità. Ha superato anche un infortunio al ginocchio

La faccia di un uomo che cammina da 3 mesi sulle Alpi

La faccia di un uomo che cammina da 3 mesi sulle Alpi. Elia Origoni, in questa bella gallery, mostra il suo volto durante la traversata tra Vienna e Genova, dove arriverà nei primi giorni di ottobre. (qui le foto delle Alpi scattate da Elia).

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La faccia di Elia dopo 3 mesi sulle Alpi 4 di 18

I primi scatti sono i più recenti, in Piemonte e Lombardia. Sono quelli in cui ha sulle spalle e nelle gambe centinaia di chilometri di cammino. Un viso più maturo, più scavato, e forse in quelle immagini c’è anche una persona diversa, un uomo. Andando a ritroso lo troverete un pizzico più riposato durante le prime tappe in Austria. E c’è anche il selfie con la mucca.  

L’impresa del 24enne di Vedano Olona sta andando avanti tra mille incontri e avventure. Durante la fase in Austria Elia ha dovuto sopportare un’infiammazione a un ginocchio; è rimasto bloccato in un rifugio per due settimane ma non si è perso d’animo e ha proseguito. Ha lavorato come lavapiatti tuttofare per mantenersi la permanenza e guarire. Poi è arrivata la meraviglia del Trentino Alto Adige e delle Dolomiti. In agosto è arrivato in Lombardia, attraversata dal Passo del Tonale fino alla Valtellina e alle alpi ticinesi. Con l’Alpe Veglia piemontese ha giocato praticamente in casa, e ora si trova in Val D’Aosta. Il segnalatore automatico del suo blog, www.soloalpsproject.it,. lo indica in Valtournache, dove tra l’altro sta seguendo una parte del percorso del Tor de Geants, l’ultratrail in svolgimento da quelle parti che richiama appassionati della corsa estrema da tutto il mondo.

La faccia di un uomo che cammina da 3 mesi sulle Alpi

Elia, praticamnete ovunque, ha chiesto ospitalità e offerto lavoro in cambio. L’affetto mostrato dal mondo dei camminatori sulle Alpi è stato incredibile. L’ultimo cinque giorni fa a Crampiolo,  zona dell’alpe Veglia e alpe Devero. Ecco il suo racconto.

TUTTI LO AIUTANO

«Scendendo, trovo un ragazzo, che sta sistemando i formaggi in una cantinetta: gli faccio due domande, e lui mi indirizza al suo negozio a Crampiolo. Quindi avrò dei rifornimenti! Il paesino è stupendo. Poche baite, tute ristrutturate, con una bella chiesetta in mezzo. Per terra solo erba, senza sentierini di pietra o terra. Proprio bello!
Trovo subito il negozietto, Albrun, e dopo aver preso del formaggio e dello yogurt, provo a chiedere se c’è un posticino dove poter dormire.
E con gran sorpresa, mi viene offerta una piccola casetta, pressoché finita di ristrutturare.
Accendo la stufa, mi faccio una doccia gelida (non c’è ancora l’acqua calda…) e poi vengo invitato a cena! Una buonissima pasta e ceci, del buon formaggio (sarà come quello che ho comprato?!) e degli strepitosi involtini al formaggio e prosciutto, cotti al forno! Chiacchieriamo, stiamo in compagnia, e poi ritorno nella mia nuova casetta, dove ovviamente la stufa si è spenta…uno sguardo alla cartina e alle prossime tappe, e poi a dormire…che il sonno è sempre tanto!».

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Pubblicato il 16 Settembre 2015
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Le alpi viste da Elia 4 di 20

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