Bimba di 9 anni accusa il padre di violenze sessuali, ma deve tornare da lui
Durante una audizione con i consulenti del pm e la polizia ha raccontato la vicenda, ma l'autorità inglese ne ha chiesto il rimpatrio

E’ un caso internazionale e un dilemma etico la vicenda di una bambina di 9 anni, residente vicino a Varese, che non vuole più tornare dal padre in Inghilterra. I genitori sono separati da tempo, la madre ha un nuovo marito e due figli, vicino a Varese, dove ogni estate la ragazzina si reca per stare un po’ con loro.
Durante l’ultima vacanza la bimba ha raccontato alla mamma che il padre beve e la picchia, e dunque ha chiesto di poter restare in Italia. La donna ha sporto denuncia alla procura di Varese, ma alla fine ha deciso di lasciare che la bambine tornasse dal papà, a Newcastle, per evitare pesanti conseguenze sulla potestà genitoriale.
A fine agosto, mentre si trovava sull’aereo a Malpensa, ha avuto un attacco di panico. Ha urlato e chiesto aiuto, con insistenza e una furia incontrollata, tanto che il pilota ha dovuto chiamare il 118 e chiedere un soccorso. Nessuno se l’è sentita di costringerla. La piccola è scesa ed è stata riconsegnata alla madre, prolungando in questo modo il suo soggiorno in Italia.
Il caso è controverso, perchè i due genitori si trovano su fronti opposti. I dissidi sull’affido dei figli finiscono spesso per condizionare anche i bambini stessi e non è facile valutare come stiano davvero le cose.
Il padre si é rivolto all’autorità giudiziaria inglese per riavere la figlia: alla questura di Varese, nei giorni scorsi, è giunta una richiesta di rimpatrio in esecuzione di una ordinanza proveniente dal tribunale di Newcastle. La squadra mobile si é mossa su un duplice binario, approfondire la vicenda su richiesta inglese ma anche chiarire cosa sia accaduto a questa bambina su mandato della Procura di Varese. Che, a sua volta, ha allertato la procura dei minori di Milano.
Il drammatico colpo di scena è giunto in questi giorni: la piccola è stata ascoltata a testimonianza durante un’audizione protetta, alla presenza di un consulente del pm, e ha confermato la sua versione. Purtroppo ha fatto dichiarazioni ancora più terribili, parlando di veri e propri abusi sessuali subiti in Inghilterra da parte del genitore. In particolare ha affermato che l’uomo l’avrebbe toccata, in diverse occasioni, nelle parti intime.
Gli inquirenti di Varese sono portati a ritenere credibili le affermazioni della bimba e si stanno muovendo con il ministero di grazia e giustizia per avviare un tavolo con le autorità giudiziarie inglesi.
Siamo a un bivio drammatico: autorizzare la partenza della piccola seguendo le legittime proteste genitoriali del padre oppure avviare un’indagine per reati sessuali commessi all’estero, affrontando anche le controversie diplomatiche? E’ su questo crinale che si muovono in questi giorni i poliziotti guidati dal pm Annalisa Palomba.
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