L’ultimo saluto a Silvano Besozzi

In centinaia alla chiesa parrocchiale per abbracciare amici e parenti del cameraman scomparso sabato scorso. I colleghi: “Ha sempre ripreso l’attimo giusto”

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La partecipazione alla quotidianità di un paese come Mombello, l’idea che una vita sia stata ben spesa per riportare agli altri ciò che avviene e soprattutto ciò che di bello c’è in questa terra di lago che mai, Silvano Besozzi, ha voluto lasciare.

Queste due virtù sono state apprezzate dalle centinaia di persone in preghiera per l’ultimo saluto all’apprezzato collega della televisione locale che ha saputo raccontare e descrivere tanto di questo territorio. Alla chiesa di Mombello il feretro era accompagnato con una sua foto: camicia bianca, un occhio chiuso, l’altro intento a perdere la mira con la sua telecamera.

Il primo saluto, nella chiesa con decine di persone rimaste in piedi, l’ha voluto riservare il sindaco Ercole Ielmini, mombellese, che ha letto la lettera di San Pietro ai Romani. Molto sentita, poi, l’omelia del parroco seguita alla lettura di un brano del vangelo di Luca.

«Una perdita che si sente forte nel cuore di chi ha conosciuto Silvano, uomo buono che ha saputo cogliere molto, del bello che c’è in questo mondo», ha ricordato il sacerdote, pronunciando parole di conforto per la moglie, le due figlie, oltre all’anziana madre che Silvano ha lasciato venerdì notte.

Fuori dalla chiesa, nell’attesa dell’ultimo tragitto, le tante persone che son volute stare vicine all’uomo e all’amico: c’era l’ex sindaco Graziella Giacon e numerosi amministratori locali. E c’erano tanti colleghi cameraman delle principali tv private come Rete55, dove Silvano ha lavorato; i cronisti del posto, amici da anni e anni. E poi i colleghi della nuova creatura – www.vares8.it – nata dalla voglia di mettersi in gioco.

Scrive Claudio Ferretti, il direttore responsabile, sulla home del giornale: «Per noi rimasti in questo mondo è difficile se non impossibile fare quello che tu hai fatto per oltre 30 anni riprendendo e montando filmati con grande meticolosità. Avevi l’intuito di riuscire a riprendere l’attimo giusto, sempre con la massima discrezione».

Il testimone che i collaboratori della redazione di vares8 – in tutto una decina di persone –  dovranno gestire è infatti, oltre al presente, anche l’enorme volume di materiale video che Silvano Besozzi custodiva nel sui fornitissimo archivio.

Decenni di cronaca e di costume che molti, fuori dalla chiesa per l’ultimo abbraccio, ancora oggi ricordavano con un pizzico di orgoglio e soddisfazione: lo sport, i fatti del Lago Maggiore ed eventi che sono ancora vere e proprie chicche quasi inaspettate per i più giovani.

E’ venuta in mente la visita sul Verbano del principe di Galles Carlo e di sua moglie Diana Spencer il 22 aprile del 1985 con la città tirata a lucido e le “alfette” della polizia.

Immagini dal colore tenue, quasi sbiadito per l’occhio abituato all’HD: sono passati trent’anni.  Anche in quell’occasione, però, immancabile, Silvano c’era. C’era lui, tra la folla, accompagnato dalla sua inseparabile compagna da tenere in spalla, per mostrare a tutti il mondo che amava.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Ottobre 2015
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