BpB, semestrale con il segno meno

Sul risultato (- 52,8 milioni di euro) pesano il piano industriale e le rettifiche sui crediti. Migliora l'ammontare dei crediti deteriorati netti

banca popolare di bergamo

Il cda della Banca Popolare di Bergamo ha approvato la situazione patrimoniale ed economica al termine del primo semestre 2016 che fa registrare un – 52,8 milioni di euro,  risultato influenzato dal piano industriale presentato dal gruppo il 27 giugno scorso. Il piano oltre a stabilire le linee guida strategiche e gli obiettivi economici, finanziari e patrimoniali per il periodo 2016-2019/2020, prevede la creazione della banca unica, da attuarsi con la fusione per incorporazione delle 7 banche rete in Ubi Banca entro la prima metà del prossimo anno.

Gli impatti derivanti dall’attuazione del piano riguardano soprattutto le rettifiche sui crediti che ammontano a 225 milioni, di cui 166 milioni relative a rettifiche già dedotte dal patrimonio di vigilanza, aumento da ricondursi alle valutazioni conseguenti l’obiettivo di riduzione del rapporto tra crediti deteriorati netti e patrimonio tangibile (Texas Ratio). Pesano inoltre gli oneri per incentivi all’esodo per 61 milioni, destinati a ridurre progressivamente gli organici della Banca, a cui si aggiungono gli ulteriori oneri per incentivi all’esodo di risorse in organico di Ubi Sistemi e Servizi per 2,7 milioni, ricompresi nella voce “altre spese amministrative – Canoni per servizi resi da Società del Gruppo”.

Pertanto la performance del semestre si attesterebbe ad un utile netto di 70,2 milioni escludendo gli oneri derivanti dalle maggiori appostazioni relative alle rettifiche già dedotte dal patrimonio di vigilanza e ai maggiori canoni di Ubi Sistemi e Servizi.

Il risultato della gestione operativa si attesta a 161 milioni, con proventi operativi a 382,9 milioni ed oneri operativi a 221,9 milioni. Le commissioni nette si posizionano a 185,2 milioni, trainate dal positivo andamento delle commissioni da raccolta gestita ed assicurativa nonché da intermediazione su finanziamenti di terzi, pur risentendo in particolare della riduzione delle commissioni da raccolta ordini. Rimangono stabili gli oneri operativi, mentre cresce il costo del credito pari allo 0,61% (era allo 0,55% a fine giugno 2015).

Con 1.705 milioni di euro erogati nel semestre (di cui 400 milioni a favore dei privati e circa 1.300 milioni a favore delle imprese), si rafforza il sostegno della banca al territorio e alle famiglie. Crescono anche i clienti (oltre 3.100) e i conti correnti (oltre 6.500) e si conferma il supporto ai programmi di investimento delle imprese realizzato con finanziamenti strutturali erogati dalla capogruppo per circa 220 milioni, nuove erogazioni leasing per oltre 150 milioni e con turn over factoring per circa 1.460 milioni.

Gli impieghi alla clientela a 19,1 miliardi esprimono una crescita del 2% circa sul dicembre 2015. La raccolta totale, al netto del trasferimento di quote di risparmio amministrato su dossier Ubi per circa 2,2 miliardi, ammonta a 47,2 miliardi.

L’ammontare dei crediti deteriorati netti e il rapporto sofferenze nette/impieghi netti migliorano per effetto degli interventi previsti dal piano industriale con quest’ultimo rapporto pari al 3,90%, rispetto al 4,49% del dicembre 2015 – e in ulteriore calo rispetto al dato di sistema (4,72%) – e l’incidenza percentuale dei crediti non performing sul totale dei crediti netti verso clientela che scende al 6,93% dall’8,21% di fine 2015.

Crescono a doppia cifra il comparto assicurativo e il risparmio gestito, nonostante l’andamento negativo dei mercati finanziari (indice FTSE Mib -24,4% dall’inizio del 2016); in particolare, nel periodo si sono registrati flussi netti di risparmio gestito per oltre 530 milioni e nuove sottoscrizioni di “polizze vita” per 540 milioni.
La Bpb mantiene elevati coefficienti patrimoniali, di gran lunga superiori ai requisiti normativi in vigore (calcolati applicando la normativa Basilea 3): alla fine del semestre il rapporto fra il capitale primario di Classe 1 ed il totale delle attività di rischio ponderate (Common Equity Tier 1) è pari al 18,34%, a conferma della forte solidità patrimoniale della Banca.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Agosto 2016
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