Indagini su Lidia Macchi chiuse, ma si attende il dna

Si va verso il rinvio a giudizio mentre l'indagato Stefano Binda rimane in carcere

Omicidio Lidia Macchi le ricerche a Cittiglio

La pg Carmen Manfredda ha chiuso le indagini su Stefano Binda, l’uomo accusato, dopo 29 anni, di essere l’autore dell’omicidio di Lidia Macchi, la ragazza che secondo le accuse avrebbe violentato e ucciso la notte del 5 gennaio 1987 a Cittiglio, dopo essersi appartato con lei nei pressi dell’ospedale. Tuttavia, gli investigatori hanno ancora, grazie al codice, la possibilità di svolgere alcune operazioni come il pattugliamento delle case abbondate nei pressi del luogo in cui fu trovato il corpo, dietro la stazione di Cittiglio, e sono in attesa dei risultati  del dna sui resti riesumati della donna. Binda avrebbe la facoltà di chiedere un interrogatorio. “Aspettiamo di leggere le carta per valutare meglio” commenta l’avvocato Sergio Martelli, legale di Binda. Rispetto alle accuse già contenute nell’ordinanza del gip, vi sono anche delle intercettazioni telefoniche.

Binda è indagato dall’agosto del 2015. Il 15 gennaio del 2016 è stato arrestato e da allora si trova in carcere. Le accuse contro di lui sono contenute nell’ordinanza del gip Anna Giorgetti. Le sue richieste di scarcerazione sono state sempre rigettate.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 08 Novembre 2016
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Efesini 6 12

    Ah sì? Gli investigatori – grazie al codice – hanno ancora la possibilità di continuare le indagini dopo che l’accusa ha firmato l’atto che certifica la chiusura delle indagini? E’ una cosa ridicola, una ulteriore prova che in questo disgraziato paese non è garantito alcun diritto alla difesa di un imputato “colpevole fino a prova contraria”. Ma si può avere il testo dell’ordinanza della Giorgetti? Sono disposto anche a pagare per leggerlo e metterlo nella mia personale galleria degli orrori.

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