Kangur e Pelle reggono l’urto. Johnson è diventato un problema

MAYNOR 6 – Saremo cattivi, ma senza Anosike là davanti il play pare essersi tolto un po’ della zavorra che lo sta attanagliando. Per alcuni tratti di gara sembra (quasi) il Maynor vero e in avvio vince anche diversi duelli con Green; poi cala e gioca male alcuni palloni scottanti, compreso quello poi riciclato e trasformato in oro da Kangur. Però chiude in “doppia doppia”, 15 più 10 assist, e in un attacco con poche idee (colpa anche sua) attivare così spesso i compagni è anche un merito.

AVRAMOVIC 5 – Tanta quantità, troppo poca qualità. Certo, 8 punti alcuni dei quali belli e importanti, però il serbo nel primo tempo sbaglia due rigori consecutivi (tirando di sinistro in terzo tempo a destra…) che non permettono un minibreak biancorosso. Poi non la butta mai da fuori (0/3) e chiude con 4 perse, 0 assist e 1 rimbalzo con valutazione negativa. Voglia e grinta non gli mancano mai, però stavolta non le fa fruttare.

PELLE 7 – Titolare per la prima volta, si trova a fronteggiare un’accoppiata del calibro (e del peso, e dell’esperienza) di Cusin e Fesenko. Eppure regge, nonostante sia un fuscello in confronto: paga qualche dazio ma reagisce con 12 punti e ben 13 rimbalzi, chiudendo anche bene sul russo che cercava il canestro della vittoria al 40′.

BULLERI 5 – Una tripla forzata e due errori in lunetta: i 7′ stavolta non sono di gran qualità.

CAVALIERO 6,5 – Il capitano sta attraversando un periodo positivo dopo le fatiche di inizio stagione. Anche oggi è tra i più vivaci, sfiora la doppia cifra e ha ormai scavalcato Johnson nelle gerarchie in quel ruolo, non solo a inizio partita. Ciò non è un bene per Varese, ma è ugualmente un merito del “mulo” Daniele.

CAMPANI 4,5 – Che succede? In una serata in cui potrebbe avere spazio anche da centro, vista l’assenza di Anosike, chiude con un’altra prestazione sotto tono con un solo canestro e appena tre rimbalzi. Vero, si sacrifica per qualche minuto sul carrarmato Fesenko, ma la sua partita finisce lì.

KANGUR (IL MIGLIORE) 7 – La terza, incredibile tripla allo scadere o quasi in poche settimane gli vale un pagella scintillante, perché questo suo fatturato è davvero clamoroso. Kristjan però è sembrato quello degli ultimi mesi della scorsa stagione: in difesa è stato un califfo vero, contro cui anche il colosso Fesenko ha faticato. Ma sono tanti gli avellinesi respinti con perdite quando hanno provato a passare dalla sua parte. Peccato per quel quinto fallo in attacco in un momento delicato, “vizio” che Kangur purtroppo non riesce a perdere.

FERRERO 6 – Qualche minuto da fighter, anche se sbaglia una tripla aperta che doveva infilare. Un bel canestro, qualche applauso guadagnato.

EYENGA 6 – Partita da 20 punti e unico terminale d’attacco continuo per Moretti: impossibile non dargli la sufficienza. Però resta piuttosto monotematico perché quello che crea è sempre una sfida a mezza difesa avversaria: gli può andare bene ma anche male e lo score finale (7/16) dal campo rispecchia entrambe le situazioni. Si meritava una pagella migliore, ma quell’errore drammatico a 5” dalla fine – tutto solo, a 2 metri dal canestro – è troppo, troppo pesante nell’economia della partita.

JOHNSON 4 (IL PEGGIORE) – Impatto ancora una volta pallidissimo sul match: appena un canestro in avvicinamento, altro giro di ferri ammaccati dall’arco (0/3), presenza impalpabile su tutte le fasi di gioco perché non lo si vede a rimbalzo (2), non ad affiancare il portatore, non ad attivare i compagni (0 assist). Per aspettarlo, lo si aspetta, però il ritardo inizia a diventare preoccupante.