“Un’aula in più al Liceo Grassi. Perchè la Provincia non risponde?”

La lettera dei docenti del liceo cittadino, la cui dirigenza si vede costretta a rifiutare una ventina di iscrizioni per mancanza di posto

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La lettera dei docenti del liceo cittadino, la cui dirigenza si vede costretta a rifiutare una ventina di iscrizioni per mancanza di posto:

Il liceo G. B. Grassi di Saronno sarebbe costretto a rifiutare iscrizioni alle classi prime. Perché? Semplice, dicono dalla Provincia, non avete aule a sufficienza.

Un trend positivo, dovuto a molti fattori, sta portando al Grassi un numero sempre maggiore di iscritti. Vuoi perché oggi il liceo è una riscoperta, vuoi perché questo liceo risulta essere moto ambito, vuoi perché chi esce dal Grassi ha la possibilità di un maggior successo negli studi universitari; vuoi, infine, perché Saronno è al confluire di tre province ed è facile capire perchè le iscrizioni fioccano.

Eppure dalla Provincia, alla richiesta di poter avere dieci sezioni per le classi prime del prossimo anno (una in più di oggi), si è risposto picche. Anzi, non si è nemmeno risposto: il Dirigente ha inviato richieste e documenti, ma da villa Recalcati non arriva nessuna risposta. Come se il problema fosse del liceo e non, invece, proprio della Provincia che dovrebbe garantire gli spazi per il diritto allo studio. Quella Provincia, che, per anni, si è rifiatata di affrontare con attenzione la questione dell’affollamento, ormai storico, del liceo. Che, per anni, per accantonare il problema, ha pagato fior di decine di migliaia di Euro per affittare una struttura distaccata che permettesse al Liceo Grassi di poter svolgere il suo compito educativo.

La Provincia che, invece di pensare ad una soluzione permanente, ha preferito temporeggiare e limitarsi a pagare affitti anzichè intervenire in modo definitivo acquistando uno stabile, ampliando il liceo stesso, come è stato promesso, o ristrutturando altri spazi, presenti sul territorio. Che ha promesso una soluzione dimenticandosi di metterla in atto. D’altra parte, “spero, promitto e iuro reggono l’infinito futuro”: il più futuro possibile. Troppo difficile: meglio sorvolare sul problema e rigettarlo sulle spalle dei docenti e del Dirigente scolastico. Meglio evitare di andare a confrontarsi con le altre province, di Como e Milano, i cui studenti gravitano su Saronno.

Così, al momento, la richiesta avanzata in Provincia per aver 44 aule invece delle 43 attuali, è ancora ferma al palo. Con una soluzione lampante e banale per tutti: utilizzare la sala docenti già ampiamente agibile ed attrezzata per costituire la famigerata aula 44. Il problema non è loro. È del Dirigente che deve decidere se rifiutare non due o tre, ma quasi una ventina di studenti, che dovrebbero essere smistati in altre scuole. Mandando al diavolo il lavoro di anni di serietà e credibilità di un liceo che sta operando ai vertici del sistema educativo saronnese.

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