I tedeschi amano le imprese italiane per quattro ragioni

Dopo quello stipulato con il Canada, Confartigianato sigla un altro accordo con la Camera di Commercio italo-tedesca. «Quando trovano un buon fornitore italiano non lo mollano più»

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«I tedeschi amano le imprese italiane perché sono flessibili, garantiscono qualità, sono vicine geograficamente e possono contare sulla certezza del diritto, essendo l’Italia nella Ue». L’elenco fatto da Isabella Pignagnoli Hofmann riempirebbe di orgoglio qualsiasi imprenditore italiano, a partire da quelli associati a Confartigianato Imprese Varese. L’associazione di Viale Milano ha infatti sottoscritto con la Camera di Commercio italo-tedesca un vero piano di azione per tutte le imprese che vogliono inserirsi in quel mercato. (Foto sopra: la Fiera di Stoccarda)

Nulla da dire sulla lista dei pregi italici, anzi. È però quella «certezza del diritto», che in Italia rappresenta uno dei principali punti a sfavore del sistema, a suscitare un po’ di sorpresa, tanto che è la stessa manager a spiegare le ragioni della sua affermazione: «Ormai i rapporti commerciali tra i due Paesi sono così collaudati che i contratti tra aziende prevedono meccanismi di conciliazione e arbitrati efficienti e rapidi. La Camera di Commercio italo-tedesca è un punto di riferimento e ci sono studi legali sia in Germania che in Italia in grado di fornire soluzioni adeguate al caso con tempi notevolmente ridotti nel caso di qualsiasi controversia. Ma in genere quando un’azienda tedesca trova un buon fornitore italiano non lo molla più».

Come sempre l’economia tende a organizzarsi indipendentemente dalla volontà politica, soprattutto nelle relazioni commerciali che storicamente trovano nelle consuetudini maturate sul campo il loro principio regolatore principale. Alessandro Marino, direttore della Camera di Commercio italo-tedesca ed Elisabetta Alberti, responsabile della Fiera di Stoccarda, in collegamento via skype da Monaco con la sede di Confartigianato Imprese Varese, confermano l’esistenza di un terreno di scambio consolidato tra imprese lombarde e tedesche.  A rinfrescare i numeri generati da questo scambio ci pensa Matteo Campari, responsabile dell’area internazionalizzazione dell’associazione di categoria. Le aziende varesine esportano verso la Germania prodotti per un valore di oltre un miliardo e 200 milioni, con un incremento del 3,9% nel primo trimestre del 2017 e un saldo attivo di 81 milioni di euro. La regione del Baden-Wuerttemberg assorbe il 25% dell’export italiano in Germania e nel 2016 lo scambio commerciale tra i due Paesi è stato di 112 miliardi di euro.

Le esportazioni italiane  si concentrano soprattutto in quattro settori: macchinari, automotive, lavorazione metalli e gomma plastica. La Lombardia e il Baden-Wuerttemberg sono il vertice in Europa nella produzione di macchinari. «Si tratta di produzioni complementari – sottolinea Elisabetta Alberti – che non si sovrappongono ma si integrano, questo è un aspetto su cui si può fare leva». I tedeschi prediligono gli italiani per la meccatronica. «I loro macchinari sono pieni di schede prodotte in Italia» per le quattro ragioni già elencate.

«Una delle linee guida che sono alla base dell’operato della Camera di Commercio Italo-Tedesca è dare supporto concreto alle aziende interessate al mercato e al panorama fieristico tedesco: questa è la base su cui è stato raggiunto un accordo con Confartigianato» spiega Alessandro Marino, direttore della Ccie Italo-Tedesca.

LA LOGICA DI RETE E LE AZIONI PREVISTE DALL’ACCORDO
L’intesa tra le due parti prevede una serie di impegni precisi: dalla pianificazione e gestione delle visite e delle presenze espositive delle aziende alla Fiera di Stoccarda ai percorsi formativi per le imprese della subfornitura industriale/meccanica (filiere dei semilavorati in plastica e metallo per diversi campi di applicazione) e del settore arredocasa. Qui ci si concentrerà su tutti quegli aspetti legati al rapporto di collaborazione con agenti di commercio tedeschi attraverso l’intervento di un funzionario della Camera di Commercio e di un consulente tedesco specializzato nel settore di interesse. Le azioni dell’intesa comprendono anche la ricerca di potenziali partner commerciali (incontri B2B) per le aziende che vogliono aggredire il mercato tedesco oppure ristrutturare e/o implementare la propria rete di vendita in Germania. Il primo appuntamento è fissato a mercoledì 13 dicembre. In Viale Milano, Confartigianato Varese organizzerà un seminario e alcuni incontri B2B personalizzati per fornire, con il coinvolgimento di un suo project manager, alcune informazioni sul mercato tedesco e approfondire le singole tematiche di interesse delle imprese varesine.

«È una logica di rete finalizzata ad aprire nuove porte a chi sino ad ora ha solo immaginato di poter operare con la Germania e di rafforzare legami già strutturati – conclude Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese -. Riteniamo questo accordo una naturale evoluzione del servizio di internazionalizzazione già attivo in Confartigianato,  tanto più alla luce della valenza che attribuiamo al sistema fieristico locale e alla sua rilevanza internazionale».

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Pubblicato il 14 Settembre 2017
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