“A cosa servono i Velo Ok a Casale Litta”
Il gruppo consiliare di minoranza contesta alcuni aspetti della campagna nazionale di sicurezza stradale “ATTENTA-Mente” attuata nel piccolo territorio
Riceviamo e pubblichiamo
Quale Gruppo consiliare di minoranza nel Comune di Casale Litta, con riguardo alla notizia della campagna nazionale di sicurezza stradale “ATTENTA-Mente” nel nostro territorio, non possiamo che essere concordi nello scopo perseguito, ossia la sicurezza sulle nostre strade
Ma, altresì, in una realtà come quella di Casale Litta (circa 2.700 abitanti), in aree poco urbanizzate e prive di grandi arterie, questi elementi forse avrebbero dovuto instillare quale ulteriore ponderazione.
I 5 box, con relativa strumentazione, per un anno costerà alla collettività circa Euro 15.860,00, cioè circa 1.322 Euro al mese.
Ciò che però lascia un po’ perplessi è, forse, l’ordine delle priorità, e dei conseguenti interventi, da attuare in tale ambito.
Già in campagna elettorale, lo scorso anno, avevamo fatto presente una serie di situazioni meritevoli di attenzione, che ad oggi (e solo per buona sorte) non sono ancora sfociate in eventi negativi.
Così come il 5 ottobre 2016 (e cioè poco più di un anno fa) avevamo fatto una proposta di adesione al bando per l’assegnazione di cofinanziamenti a favore dei piccoli comuni per la realizzazione di progetti infrastrutturali volti al miglioramento della sicurezza stradale nei comuni con meno di 3.000 abitanti.
Proposta rimasta inascoltata.
E diciamo ciò con cognizione di causa: a titolo esemplificativo, con riguardo alla pubblica e privata incolumità, le piazze di Casale Litta e della frazione Villadosia (di non remoto restyling), hanno tutt’oggi degli oggettivi problemi viabilistici.
Più di un cittadino ci ha fatto notare la ristrettezza degli spazi di manovra e la limitata visibilità nei pressi degli arresti (Piazza XXV Aprile-Via Castello a Casale Litta; Piazza Matteotti-Via Gramsci in frazione Villadosia), problemi che oggi potrebbero essere mitigati o risolti con interventi minimi e rispondenti alle comuni regole di prudenza.
Anche in favore del trasporto pubblico: qualche amministratore pubblico probabilmente forse pensa, un giorno, di portare qui il tram e/o la metropolitana, mentre qui, magari, sono solo gli autobus di linea che costituiscono il baluardo di tale servizio pubblico, e che faticano a svolgere, in sicurezza, le manovre necessarie.
Oppure vi sono diverse strade, aperte al pubblico transito, di cui l’Ente Locale si disinteressa e di cui pare cercare di scaricarne sempre le responsabilità sui cittadini, dimenticando che, ai sensi degli artt. 14 e 37 Codice della Strada, l’Ente responsabile è il Comune, ed in particolar modo per le strade interne al centro abitato, in ossequio alla previsione dell’art. 2, comma 7, Codice della Strada (conseguentemente quindi, demanio pubblico, ex art. 822, comma 2, c.c.). Ciò che conta, infatti, è la destinazione dell’area, e non la proprietà.
Pericoli, peraltro, acclarati più volte da pubbliche Autorità a ciò deputate, in quanto di oggettivo ostacolo al passaggio ed all’operatività dei mezzi di soccorso. Tale disinteresse è e resta preoccupante, nonché foriero di responsabilità, evitabili con un minimo di buon senso e di buona volontà, oltre che con la normale diligenza.
Mentre altre opere, invece, di portata faraonica, paiono dimostrare un’utilità inversamente proporzionale ai costi fino ad oggi sostenuti.
E stiamo parlando di Via del Mulino (strada che porta in direzione Varano Borghi), dove è stato anche realizzato ex novo (quale dispositivo di ritenuta stradale) un muro di cemento armato, ulteriormente rinforzato da uno di pietra, che non pare essere un elemento omologato o conforme alle normative vigenti.
C’è solo da augurarsi che non avvenga mai alcun sinistro, perché sarebbe (problematicamente) interessante assistere quale Compagnia assicurativa decida di risarcire un eventuale danno senza eccepire alcun che, con una tale situazione.
E disquisiamo di lavori che sono già costati circa 105.000 Euro, e che devono vedere ancora “l’altra metà della mela”, quando invece, con una maggior semplicità, si sarebbe raggiunto un risultato efficace ed efficiente, ma soprattutto definitivo (come peraltro abbiamo già, a suo tempo, avuto modo di proporre formalmente).
Parliamo del nascente semaforo in frazione Bernate, ad oggi già costato oltre 35.000 Euro, e che produrrà particolari disagi in una realtà come quella in cui sta per essere realizzato (Via Libertà, tratto della S.P. 53), peraltro senza una mole di traffico tale che possa giustificare un’opera del genere.
Gli appelli che, quindi, facciamo sono due.
Da un lato invitiamo giornalisti, cittadini e chiunque fosse interessato a vedere con i propri occhi e percorrere tutti questi tragitti, anche quelli che qui non abbiamo menzionato espressamente. Noi restiamo sempre disponibili ad indicare le criticità più rilevanti.
Dall’altro lato, facciamo appello all’attuale Amministrazione affinché il problema della sicurezza stradale non si riduca solo all’operazione in corso o solo a delle sanzioni amministrative, ma sia qualcosa di più tangibile e sostanziale, attuato per tempo, tenuto conto delle diverse situazioni in essere ancora irrisolte.
Con l’augurio che non accada mai nulla, perché il “dopo” è sempre troppo tardi.
Per Gruppo consiliare di minoranza “Uniti per cambiare”
Avv. Nicola Turato
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