“Filosofarti? Abbiamo razionalizzato, come per altre manifestazioni”

L'assessore alla cultura difende la scelta di rivedere la spesa per il festival. Una scelta più ampia: "Anche per Duemilalibri abbiamo dovuto cambiare"

Marcello Morandini Maga

«Abbiamo razionalizzato, come per altre manifestazioni. Comprese quelle promosse dall’assessorato». L’assessore alla cultura Isabella Peroni conferma la rinuncia a un sostegno diretto a Filosofarti, il festival della filosofia che si trova in grande difficoltà. E spiega che fa parte di una generale ridefinizione della spesa per la cultura in città.

Filosofarti, per bocca di Cristina Boracchi, si è limitata – lunedì scorso – a un telegrafico «ne prendiamo atto», per poi concentrarsi su altro: le scelte necessarie per portare avanti il festival giunto alla 14esima edizione.

Certo però il disimpegno del Comune da questa esperienza è un momento importante, un nodo significativo. In realtà l’assessore Peroni legge la scelta in modo diverso: «Noi contribuiamo con l’utilizzo di spazi come fanno gli altri Comuni. E Filosofarti è un evento che fa riferimento al Centro Culturale Teatro delle Arti, quindi rientra anche negli altri contributi dati per altri eventi come la stagione teatrale». Quali sono le location a disposizione? «Ci sono alcuni eventi a Villa Delfina, poi anche eventi al Maga per cui s’interfacciano con la Fondazione» (Fondazione Zanella, gestore del Maga, ndr).

«Rispetto a prima – ribadisce l’assessore – dobbiamo andare con il bilancino, tutti quanti dobbiamo confrontarci con queste difficoltà. Se ne può discutere per anni, ma cerco di lavorare con quello che ho a disposizione. Avevo già dato messaggi precisi agli organizzatori, avevo condiviso subito con Cristina Boracchi questa impostazione».

Andrea Cassani Isabella Peroni museo maga
Isabella Peroni con il sindaco Andrea Cassani, al Maga

Peroni richiama appunto anche il concetto di fondo che ha guidato l’assessorato: la revisione di tutti i capitoli di spesa, per rimanere nel budget stanziato dall’amministrazione. «Abbiamo razionalizzato, come per altre manifestazioni». E se nel caso di Filosofarti si è andati ad azzerare (o a far confluire nel capitolo delle Arti), Peroni dice che anche sugli altir capitoli si è operato in questo senso: «Anche su Duemilalibri si sono fatte scelte ben precise: abbiamo rivisto la filosofia concedendo rimborso spese ma non il gettone di presenza ai relatori. Abbiamo ridotto anche i costi per la promozione e la pubblicità, ridotto la carta. abbiamo rinunciato alla tensostruttura, che aveva costi alti e non ha più senso» (più in generale, si è rinunciato allo spazio-libri, che in passato era stato ospitato al Palazzo Minoletti, abbandonato come location).

«Duemilalibri è piaciuto, ma siamo stati attenti ai costi: anche noi ci stiamo muovendo verso sponsorizzazioni da parte del privato, come fa anche il Maga». Al di fuori del capitolo particolare del museo di via De Magri, da anni tema “caldo”, il tema della riduzione delle risorse era già emerso: è stato così per esempio con il jazz festival (Max De Aloe, anima della manifestazione, ha rinunciato per questo e nel 2017 il festival è “confluito”, ridotto, in quello di Busto). Peroni richiama per converso l’impegno che rimane anche a favore di un complesso di iniziative e realtà sul territorio, «fino alla Pro Loco, al carnevale».

«Nei momenti di confronto con amministratori di altri Comuni ho capito che si lavora tutti in questa logica: fare eventi di qualità, ma con attenzione alle spese. C’è comunque anche una ripresa anche delle sponsorizzazioni che potrebbe dare risorse in più».

In questo senso, non si può dire che  Filosofarti non ci sta provando: al grande impegno dei volontari (che mettono tempo e risorse personali) si è già aggiunto da qualche anno l’autofinanziamento mediante crowdfunding e gadget. Basterà a dare continuità? Più che dal Comune, a questo punto la risposta deve arrivare da chi ha cuore una città capace di promuovere cultura.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 17 Gennaio 2018
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