“Light Theaters”, la via Sacra riletta dagli studenti di Blumer

A Villa Panza dieci istallazioni nate dagli studenti dell'Accademia di Mendrisio, guidati dal grande architetto. Visibili fino al 25 marzo nelle rimesse delle Carozze

mostra light Theaters

Dieci istallazioni per raccontare il rapporto tra architettura e luce lungo la Via Sacra del Sacro Monte di Varese. Si intitola “Light Theaters” la mostra presentata questa mattina, 10 febbraio, a Villa Panza e nata dagli studi degli alunni dell’Accademia di Mendrisio che fino al 25 marzo sarà visibile nelle rimesse delle Carozze.

«Siamo felici di presentare questa nuova avventura – ha spiegato Anna Bernardini curatrice della Villa e della Collazione Panza, davanti ad una sala piena -, che segue l’identità della villa. In questo luogo Giuseppe Panza è stata conquistato dalla potente luce e del connubio perfetto tra la villa, la natura e il paesaggio circostante. Nello stesso modo, gli studenti, presentano dei lavori che studiano il rapporto tra spazio, luce e natura in un lavoro guidato dall’architetto Blummer, che è partito dagli elementi straordinari del nostro territorio».

Il risultato è un percorso tra dieci “macchine”, come le ha chiamate Blummer, che prendendo spunto dalle bellezze naturali del Sacro Monte e della sua già esistente architettura, raccontano il continuo dialogo tra luce e architettura: «Quello che andiamo a presentare è un percorso di studi effettuato su una costruzione di grande forza, come quella del Sacro Monte – ha sottolineato Blumer -. Abbiamo costruito dieci macchine nate da un processo meccanico ma sopratutto da un pensiero. L’architettura è in questo senso vuole essere il mezzo per “inquinare” il mondo ma in un dialogo con la natura, la sua luce e il suo spazio, entrando in equilibrio con essa. Destrutturare e studiare la via sacra del Sacro Monte ha significato anche questo, l’architettura esprime infatti di per se’ un elemento trascendente».

mostra light Theaters

L’osservazione della via Sacra e dei suoi elementi infatti, ha stimolato un esercizio sul dialogo tra luce e architettura, giocato sul contrasto tra luce e ombra e sul virtuosismo dei riflessi luminosi tipici del Barocco seicentesco. La luce diventa materia e le cappelle uno spunto per riflettere ancora una volta sulla sua dinamica e la sua materializzazione.

Gli studenti dell’Accademia di Mendrisio, con un approccio didattico sperimentale, hanno tradotto in ” giochi meccanici” la conoscenza diretta dei fenomeni della luce sulle cappelle svelandone la natura, i segreti, la bellezza e creando modelli di lenti e volumi stampati con la tecnologia 3d print che evidenziano le caratteristiche fisiche della luce e i suoi fenomeni come la diffrazione, la rifrazione, la riflessione, e l’iterazione.

Il visitatore potrà vedere modelli di lenti e volumi stampanti in 3D che evidenziano le caratteristiche fisiche della luce e i suoi fenomeni come la diffrazione, la rifrazione, la riflessione, e l’iterazione

Le varie fasi di studio e indagine realizzate con workshop, presentazioni di ricerche e approfondimenti sono state coordinate dall’architetto Riccardo Blumer, Direttore dell’Accademia di Architettura, Università della Svizzera Italiana e da Anna Bernardini, Direttore di Villa Panza. Gli esercizi degli studenti sono stati presentati il 21 dicembre 2017 nei laboratori dell’Accademia di Mendrisio alla presenza della Fondazione MADWORKSHOP (Martin Architecture and Design Workshop) di Santa Monica (California, USA) sponsor della mostra. In collaborazione con Friends of FAI, Fondazione americana con base a New York la cui attività è volta a promuovere i progetti di restauro e l’attività del FAI. Con il Patrocinio di Provincia di Varese e Comune di Varese.

Il programma culturale è reso possibile grazie al prezioso sostegno di JTI (Japan Tobacco International), che dal 2012 affianca la Fondazione nella realizzazione di grandi mostre volte a valorizzare e promuovere il patrimonio culturale di Villa e Collezione Panza.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Febbraio 2018
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