Moriggia, Pd: “Azione scomposta dell’amministrazione”

Margherita Silvestrini sottolinea l'azione incerta tra Comune e Amsc. "Ma la situazione di difficoltà era nota"

gallarate generico

«Sconcertati», di fronte ad una «azione schizofrenica» di Comune e Amsc e soprattutto al risultato, l’assenza ancora di prospettive per la piscina di Moriggia.

Il Pd torna alla carica sulla vicenda della vasca interna inaccessibile da un mese, una vicenda seguita da vicino in questi giorni, ma che rimanda a uno scenario più ampio. Perché della necessità di un rinnovo dell’impianto si parla da almeno tre anni. Ben prima del  limitato cedimento del controsoffitto che ha costretto, al 20 febbraio (nella foto), a chiudere precauzionalmente l’impianto.

Margherita Silvestrini, consigliera Pd, parte dal risultato finale: «Dopo 33 anni la piscina dei gallaratesi chiude, benché l’amministrazione avesse già in mano una relazione tecnica dettagliata sullo stato della struttura, quella predisposta per il bando di gara». Il riferimento è al documento redatto sotto la presidenza Amsc di Spairani (amministrazione Guenzani), in cui a ottobre 2015 s’indicavano i punti deboli dell’impianto.

Per questo Silvestrini parla di «un problema noto all’amministrazione Cassani fin dall’insediamento»: «hanno fatto decantare la questione, per inerzia, sottovalutazione o incapacità. O per le discussioni interne alla maggioranza, che hanno paralizzato scelte che si sono rivelate poi necessarie per garantire la sicurezza degli utenti e la continuità dell’impianto natatorio».

La consigliera Pd parla di «un’azione schizofrenica», «un braccio di ferro non ha niente a che vedere con la risoluzione del problema», di fronte allo scenario emerso di due posizioni diverse, quella di Palazzo Borghi e quella di Amsc. Silvestrini parla anche di una «azione scomposta» dell’amministrazione, «che fa sopralluoghi con l’assessore (Sandro Rech, ndr), in disaccordo  con Amsc, che ha in mano evidentemente anche dati che impediscono una riapertura», sono convinti dalle file del Pd. Il riferimento è una verifica all’impianto – confermata anche da Cassani – fatta da Rech insieme a un professionista, per ribadire la possibilità di riaprire l’impianto con lavori-tampone ipotizzati dalla relazione arrivata settimana scorsa.

Silvestrini torna poi su un aspetto già sottolineato in sede di discussione del bilancio previsionale: «l’amministrazione nel 2018 porta a casa un milione di dividendi, anziché lasciarli ad Amsc, che ne avrebbe bisogno per il rinnovo dell’impianto e per garantire continuità».

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Pubblicato il 20 Marzo 2018
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