Benecchi assicura: “Il Varese Calcio non cambierà nome”
Parla il nuovo proprietario, spiega il passaggio delle quote e rievoca i suoi inizi: «Il mitico Massimino Brunella portava mezza Comerio allo stadio»
Proprietario da tre giorni, Claudio Benecchi da Comerio sta muovendo i primi passi da “numero uno” del Varese Calcio. Un nome quest’ultimo, che resterà tale come conferma il 52enne farmacista nella prima intervista concessa al nostro giornale.
«Facciamo subito chiarezza su questo punto. Il nome del Varese non cambierà, e non ci permetteremmo di toccare una denominazione storica come quella di “Varese Calcio” – racconta Benecchi al telefono – Quel marchio di cui si è già parlato, “Varese Concept”, è il nome della società in cui confluiranno le quote attualmente detenute da me. Sarà dunque la società proprietaria della squadra, la quale andrà avanti a mantenere il nome attuale».
Facciamo chiarezza su un altro punto: il passaggio delle quote. Perché questo “transito”, prima a lei e poi a un’altra entità?
«Per via dei tempi tecnici. Varese Concept non è ancora pronta ma, come sapete, è ora necessario preparare la prossima stagione con scadenze e quant’altro. Questa soluzione permette di affrontare il presente a partire dall’iscrizione da fare entro fine mese. Poi subentrerà il progetto più ampio che prevede tante cose: dalla sistemazione di Varesello alla riqualificazione del settore giovanile senza naturalmente dimenticare la prima squadra. In questi giorni abbiamo iniziato a muoverci anche su quest’ultimo versante».
In questi mesi Fabrizio Berni è stato molto attivo nel traghettamento del Varese. Resterà nella nuova compagine del club?
«Io spero proprio di sì, e gliel’ho chiesto espressamente perché è stato molto importante in questo periodo e perché sta lavorando molto bene. Per questo lo voglio ringraziare fin d’ora, pubblicamente».
Oltre a lei, ed eventualmente a Berni, chi ci sarà?
«Guardi, le posso dire che in questi giorni abbiamo ricevuto tante richieste di partecipazione a vario titolo all’ambito societario. Le stiamo valutando, anche se credo che l’assetto rimarrà all’incirca quello che avevamo in mente. Detto questo, nel pomeriggio di sabato 16, saremo presenti al “Franco Ossola” per illustrare l’intero progetto. E penso che per quel giorno avremo anche l’organigramma completo».
Nei giorni chiave del passaggio di consegne, allo stadio è intervenuta la Guardia di Finanza e ha fermato due persone. Il Varese si è dichiarato subito estraneo ai fatti, qualche giornale veneto invece ha scritto che i due erano lì per una trattativa calcistica.
«Ero presente quel giorno, perché eravamo vicini a chiudere l’accordo. Quel che posso dire, è che in quelle fasi sono circolate allo stadio tante persone, più o meno interessate al club. Ma per quanto mi riguarda, non erano implicate in alcun modo con la trattativa che il mio gruppo ha portato avanti. Credo si sia trattato di un intervento che la Finanza aveva pianificato da tempo».
Per concludere, diamo uno sguardo al passato: come è nata la sua passione per il Varese?
«Quando ero un ragazzino, a Comerio c’era un personaggio che fondò un fans club di tifosi. Si chiamava Massimino Brunella e coinvolgeva tante persone, spingendole ad andare allo stadio. Tra queste c’ero anche io – erano i tempi delle scuole medie – e pure Silvio Aimetti, l’attuale sindaco che avete intervistato lunedì. La passione nacque così, e infatti una delle prime cose che ci piacerebbe fare è quello di ricreare un fans club biancorosso in paese. Naturalmente intitolato a Massimino Brunella».
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