Iannini: “Tranquilli, non rientro nella maggioranza”
Lo "spiegone" di Marco Pinti sui movimenti interni alla maggioranza non è passato inosservato. nemmeno per Gaetano Iannini, "tirato in causa" più volte. Ecco le sue considerazioni
Lo “spiegone” di Marco Pinti sui movimenti interni alla maggioranza, pronunciato in consiglio comunale mercoledì sera, non è passato inosservato. Nemmeno a Gaetano Iannini, consigliere comunale eletto con la Lista Galimberti e ora nel gruppo misto, che è stato “chiamato in causa” dal consigliere leghista.
Per Iannini, di fronte al testo del suo discorso, i sentimenti sono contrastanti e forte è il desiderio di chiarire e precisare alcune affermazioni che lo riguardano.«Non posso non essere d’accordo con Pinti quando parla di Crugnola, che si è comportato in maniera diversa da me: io sono stato espulso e coerentemente sono andato nel gruppo misto, che per antonomasia è il gruppo dove non si sta nè da una parte nè dall’altra. Ma per il resto Pinti su di me di topiche ne prende parecchie».
Ad esempio, sulla sua appartenenza organizza al centrodestra e a Forza Italia, che il consigliere contesta: «La mia amicizia con Luca Marsico è risaputa, e l’ho sostenuto alle regionali, ma non per questo sono di Forza Italia: rivendico il mio diritto di essere autonomo. Sono anche stato candidato a Ranco, con una lista che univa Forza Italia e Lega. Ma nella stesa lista c’erano anche persone di ultrasinistra, come succede spesso alle elezioni comunali».
Pinti poi parlava di un “desiderio di maggioranza” di Iannini dopo le sue dichiarazioni di appartenenza in un voto specifico, dove era necessario dichiarare se si faceva parte della maggioranza o alla minoranza. «Per quanto riguarda le nomine dei consiglieri per la consulta delle emissioni elettromagnetiche, io effettivamente, almeno a parole (visto che poi nel consiglio comunale non c’ero e quindi non ho votato) non ero contrario ad appoggiare la candidatura del consigliere espresso dalla maggioranza – spiega Iannini – Del resto mi è capitato altre volte di votare come la maggioranza, quando i pareri erano condivisibili. Questo però non significa che io voglia o chieda di tornare in maggioranza: certo, voterò sempre il programma della lista Galimberti perchè su questo sono stato eletto. Ma su tutto quello che non rientra nel programma mi sento orgogliosamente libero».
Considerata la sua vicenda, per certi versi simile a quella di Valerio Crugnola, Iannini tiene infine a precisare: «Crugnola coerentemente avrebbe dovuto, come me, andare al gruppo misto. Anch’io avrei potuto fare come lui, cercare un altro gruppo e non l’ho fatto: quello di andare nel gruppo misto mi sembrava l’atteggiamento più corretto nei confronti dei miei elettori».
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