Si sposa in Kenya, orecchio staccato e vita da inferno
Denuncia in procura per maltrattamenti e lesioni in una love story iniziata con l’amore e finita fra sesso e violenza

«Infinite umiliazioni subite: sono stato usato solo per venire in Italia, ma ora la mia volontà è che si faccia giustizia». Una denuncia per maltrattamenti e lesioni dove la vittima è lui, un uomo di 55 anni che comincia una love story con una donna di venti più giovane, una kenyota dalla bellezza ammaliante che gli fa perdere la testa.
I due si conoscono grazie ad un’agenzia matrimoniale: sboccia l’amore che presto si trasforma in un “sì” di fronte alla legge per unirsi in matrimonio. Una volta arrivati in Italia la relazione continua senza problemi: “Eravamo una famiglia felice”.
Ma poi qualcosa si rompe, in quell’apparente equilibrio famigliare ed ecco che si svela il vero volto della donna: alcool e droga, relazioni galeotte con donne e festini torbidi a luci rosse a base di uomini, donne e cocaina mentre il marito viene chiuso fuori casa. Una situazione che trasforma quel matrimonio in un incubo per il varesino, peraltro afflitto da problemi di salute legati ad infortuni pregressi; prima le offese con epiteti pesantissimi a sfondo sessuale, poi vere e proprie aggressioni fisiche, con piatti lanciati e mani al collo.
La situazione si protrae per mesi, con soldi che la donna fa sparire fino a quando per placare l’ira della donna il marito non dona la nuda proprietà della casa coniugale. Poi “per dare fiato al rapporto”, l’uomo decide di giocare l’ultima carta e organizzare un viaggio romantico sulla costiera Amalfitana. Un momento di dolcezza per tentare di ricucire lo strappo.
Ma è qui che fra mare e agrumi si compie il fatto forse più cruento, bestiale, contenuto nelle denuncia che l’uomo ha nei giorni scorso presentato alla Procura di Varese. “Dopo aver assunto cocaina per l’intero viaggio di andata, una volta giunti in loco, al culmine di un litigio dovuto alle sue precarie condizioni di lucidità, mi aggrediva con violenza l’orecchio e finendo con lo staccarmi una porzione notevole del padiglione auricolare con enorme fuoriuscita di sangue”. Poi il viaggio di ritorno a Varese, sotto la minaccia di un coltello. Di questi giorni la decisione di sporgere denuncia: “La paura di ritorsioni che prima mi aveva frenato ora non c’è più”.
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perchè ho come la sensazione che casi come questo siano tutt’altro che rari?
per curiosità documentatevi cos’è la tecnica della “mecanica” a cuba.
è proprio vero che noialtri italiani ci crediamo furbi ma poi basta toccare i tasti giusti e regaliamo tutto, dignità inclusa. mo voglio proprio vedere come questo poveraccio riuscirà a sbarazzarsi della sfruttatrice e riprendersi tutto…. spero almeno che si sia tenuto l’usufrutto della casa….
Come è sempre valido il detto “moglie e buoi dei paesi tuoi”…