Un quinto della provincia è coperto di asfalto e cemento

Per la precisione il 22% del suolo è stato "consumato", occupato da strade, parcheggi, edifici, cave. Il dato positivo: negli ultimi due anni la riduzione è limitata

malpensa

Un quinto del territorio della provincia di Varese è stato consumato. Coperto di asfalto o cemento, strade, parcheggi ed edifici di ogni genere. Per la precisione il 22% della superficie della provincia.

È un dato molto alto, rispetto alla media italiana.  La provincia di Varese è infatti la quinta in Italia per consumo di suolo, dietro a Monza e Brianza (41%), Napoli (34%), Milano (32%) e Trieste (23%). Rispetto a Varese, poi, andrebbe valutato anche l’impatto all’interno della stessa provincia: l’arte a Sud infatti ha un livello di consumo di suolo elevatissimo, con casi estremi come Gallarate (70,72% di suolo consumato nel 2010) e Saronno.

Il dato viene dal rapporto dell’istituto nazionale ambientale Ispra, che porta anche una parziale buona notizia: Varese è tra le province dove minore è stato il consumo di suolo negli ultimi due anni. È infatti una delle due province in Lombardia (con Lecco) e delle quattro in tutto il Nord Italia a rimanere sotto la soglia dello 0.10% di incremento nel biennio 2016-2017, quello oggetto dello studio.
Le province dove il consumo di suolo netto è cresciuto di più nel 2017, in percentuale rispetto al valore del 2016 (Figura 6), sono quelle di Viterbo (+0,91%), Verona (+0,71%), Vicenza (+0,67%), Bolzano (+0,65%), Venezia (+0,57%), Vercelli (+0,54%) e Treviso (+0,49%).

Il tema del consumo di suolo è dibattuto anche dalla politica regionale. «La legge regionale del Veneto e della Lombardia vanno riviste, anche in ambito locale vanno ricercate soluzioni» dice il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Massimo De Rosa. «Le leggi non possono essere bandierine da sventolare ai fini elettorali.  In Lombardia la percentuale di suolo consumato nel 2017 sfiora il 13% è la più alta su scala nazionale». D’accordo anche Legambiente: «In mancanza di strumenti e norme di chiaro indirizzo degli investimenti del settore delle costruzioni, rischiamo di assistere ad una ripresa della bolla di espansione delle periferie, proprio a partire dalle regioni che più beneficiano della ripresa economica – dichiara Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia – E’ questo il momento per affrontare percorsi di riforma delle norme che, per quanto riguarda la nostra regione, devono accompagnare il rilancio dell’edilizia del riuso degli spazi delle città, nel nome della qualità urbana e dell’efficienza energetica».

In generale, il consumo di suolo nel 2017 continua a crescere in Italia e nell’ultimo anno le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 54 chilometri quadrati di territorio, ovvero, in media, circa 15 ettari al giorno. Una velocità di trasformazione di poco meno di 2 metri quadrati di suolo che, nell’ultimo periodo, sono stati irreversibilmente persi ogni secondo. A questi valori, per assicurare un confronto con i dati delle precedenti edizioni del Rapporto, dovrebbero tuttavia essere aggiunti alcuni cambiamenti che quest’anno sono stati esclusi dal computo del nuovo consumo di suolo.
Negli ultimi dieci anni – in contemporanea alla crisi – si è registrato un rallentamento della velocità del consumo di suolo. Ma secondo l’Ispra si sta assistendo “in alcune Regioni” a “una prima inversione di tendenza con una progressiva artificializzazione del territorio che continua a coprire irreversibilmente aree naturali e agricole con asfalto e cemento, edifici e fabbricati, strade e altre infrastrutture, insediamenti commerciali, produttivi e di servizio, anche attraverso l’espansione di aree urbane, spesso a bassa densità”. La città infinita delle villette, peggior nemico del suolo: sono infatti questi gli edifici che consumano più territorio in rapporto ad ogni singolo abitante.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 17 Luglio 2018
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