“Troppa impunità”. Il giornalista Alex Corlazzoli “dichiara guerra” a Easy Parking
Anche il giornalista del "Fatto Quotidiano" di ritorno dall'Armenia ha dovuto faticare non poco per ritrovare e riavere la propria automobile, tra l'altro ammaccata. «Non gli darò tregua fino a quando non mi verranno risarciti i danni»
«Dopo aver girato per duemila chilometri in Armenia e Georgia la parte più difficile l’ho dovuta affrontare in Italia». Alex Corlazzoli, giornalista del “Fatto Quotidiano” e apprezzato saggista in tema di scuola, è uno dei tanti clienti di Easy Parking che, al ritorno dalle vacanze, ha dovuto “combattere” per poter riottenere la propria automobile.
Atterrato a Malpensa proveniente da Tbilisi alle 23 e 30 di sabato 18 agosto, Corlazzoli è stato prelevato dalla navetta e portato al parcheggio dove c’erano già una cinquantina di persone. Non era un comitato di accoglienza in suo onore, ma tutti turisti in attesa di recuperare la propria auto. «C’era gente disperata che era lì dalle tre del pomeriggio. Situazioni paradossali: macchine senza chiavi e chiavi senza macchina. Macchine multate e macchine scomparse che riapparivano dopo molte ore. Tra queste anche la mia» racconta il giornalista.
Corlazzoli ha chiesto subito di parlare con il titolare, naturalmente «desaparecido». Gli unici interlocutori erano i lavoratori presenti, capri espiatori più o meno consapevoli, lasciati in trincea come tanti Benjamin Malaussène a fronteggiare l’esasperazione dei turisti. «L’omertà di quei lavoratori molti dei quali giovani – dice Corlazzoli – è la cosa che più di tutte mi ha ferito. Solo uno ha accettato di parlare, confessandomi che era lì perché aveva un mutuo da pagare. È evidente che sono dei poveri cristi, ma a tutto c’è un limite».
La tensione crescente tra le persone in attesa al deposito di Easy Parking ha convinto i carabinieri di Gallarate a intervenire nel cuore della notte. «Per convincerli ho dovuto insistere al telefono per oltre un quarto d’ora – racconta il giornalista -. Probabilmente anche loro erano stressati dalla quantità di segnalazioni ricevute, ma quando dal mio vivavoce hanno sentito in diretta le nostre urla sono arrivati subito al parcheggio».
L’auto del giornalista è stata ritrovata, posteggiata in un parcheggio pubblico non custodito, con uno specchietto retrovisore malconcio. Secondo il parcheggiatore venezuelano che accompagnava Corlazzoli, le chiavi dovevano essere su una delle gomme, ma lì non c’erano. A poca distanza, come in una surreale caccia al tesoro, nel bagagliaio di un’Audi lasciato aperto venivano ritrovate le chiavi delle altre automobili.
A chiunque chieda spiegazioni per telefono la segretaria di Easy Parking risponde instancabile che «bisogna telefonare quando c’è il titolare». E siccome il titolare non c’è mai, Corlazzoli ha deciso di dare battaglia chiedendo spiegazioni non solo alla proprietà del parcheggio ma anche al sindaco di Somma Lombardo e alle autorità del territorio: «Come è possibile che Easy Parking possa continuare indisturbata a fare questa attività? E come è possibile che un sindaco non si preoccupi della reputazione del proprio comune? Da cosa deriva tutta questa impunità? Non darò tregua fino a quando non otterrò le risposte e il risarcimento dovuti».
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Sindaco o prefetto o asl o chiunque altro quando vi deciderete a revocare la licenza e mandare a casa questi signori ????????????????????