Telefonate, denunce e auto spostate: i giorni agitati dei parcheggi a lunga sosta

Dopo tre giorni di particolare agitazione, la situazione mercoledì è tornata più tranquilla. Ma il doppio caso di Easy Parking e New Parking lascia la preoccupazione di chi è ancora in viaggio, quella degli operatori che fanno le cose in regola, quella dei sindaci ancora alle prese con le auto messe ovunque

Easy Parking Somma Lombardo

Il doppio caso delle auto scomparse a Busto-Magnago e a Somma Lombardo agita i viaggiatori e anche gli operatori del settore intorno a Malpensa, anche se dopo i grandi disagi  da sabato a martedì nella giornata di mercoledì la situazione è più tranquilla, come confermano anche le forze dell’ordine. Mentre già qualche denuncia è arrivata a carabinieri e Polizia in varie località del Nord Italia (tra queste, anche quella del lecchese che ha impiegato sedici ore a ritrovare l’auto).

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Ma il caso di New Parking e Easy Parking ripropone anche il tema delle regole che dovrebbero far convivere servizio ai passeggeri in partenza dall’aeroporto, libertà d’impresa, tutela del territorio e di chi ci abita.

Da questo punto di vista l’impatto di questo agosto da record (1,3 milioni di passeggeri nella prima metà del mese, quantificava Sea) è stato notevole su tutto il territorio. Prendiamo Ferno e Lonate, dove non ci sono state irregolarità eclatanti: alla stazione ferroviaria a metà strada tra i due paesi il parcheggio è strapieno, lo sfortunato pendolare d’agosto (e ce ne sono) «trova tutti i posti occupati da chi non rispetta le regole», sottolinea il sindaco di Lonate Nadia Rosa. Che pure comprende anche le esigenze dei moneti di picco: «Il parcheggio dell’asilo nido occupato ad agosto non è un grosso problema, ma se si parla della stazione sì».

A Lonate, come detto, i casi di irregolarità non sono stati eclatanti. «La nostra polizia locale ci ha fatto diversi controlli e alcuni sono stati effettivamente sanzionati perché riportavano qualche irregolarità, molti altri sono risultati in regola» spiega l’assessore alle attività produttive Luca Perencin. Certo, c’è poi appunto il problema delle auto lasciate lungo le vie e in ogni parcheggio disponibile, con danno di chi ci abita (e del proprietario dell’auto, nel caso ad esempio di grandinate): il problema è che è difficile distinguere le auto “normali” in sosta da quelle portate sul posto dai parcheggiatori.

Ad Arsago Seprio, appena oltre Somma, Comune e parcheggiatori “abusivi” negli spazi pubblici si sono quasi sfidati nell’arco di due settimane: «A inizio agosto ci siamo accorti subito che stavano comparendo le auto» spiega Claudio Montagnoli, sindaco di lungo corso che ne ha viste, di anomalie, negli anni. «Prima erano al cimitero, abbiamo fatto una ordinanza per rifacimento della segnaletica a terra e le hanno spostate in via Novara, da qui le hanno spostate ancora in zona industriale. Anche qui abbiamo fatto ordinanza 14 agosto, hanno strappato i fogli», dice sconsolato. Anche perché – come ha riconosciuto il comandante della Polizia Locale di Somma (con Arsago e Casorate) – se si multano i veicoli, il danno economico finisce addosso agli incolpevoli proprietari delle auto, almeno in una prima fase.

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Per chi usufruisce dei parcheggi a lunga sosta intorno a Malpensa, gli spostamenti delle auto anche in Comuni più o meno lontani significano possibili rischi. «L’anno scorso ho lasciato l’auto al parcheggio e ha fatto 300 chilometri “da ferma”» ci racconta Massimo Campaiola, un lettore che al rientro ha trovato l’auto danneggiata. E ovviamente non è un caso isolato: le percorrenze a tre cifre sono appunto il risultato del peregrinare dei veicoli da un punto all’altro.

La maggioranza dei parcheggi a lunga sosta – è stato ripetuto anche dal sindaco di Somma Stefano Bellaria – opera secondo le regole e paradossalmente anche loro oggi si ritrovano danneggiati dal clamore sollevato dai casi balzati all’onore delle cronache. Agenzie e network internazionali che gestiscono le prenotazioni stanno, in questi giorni, verificando le posizioni di molti, così come numerosi sono i clienti che chiamano chiedendo rassicurazioni.

Il numero degli operatori intorno a Malpensa è elevato, si va da chi è attivo da pochissimi anni agli “storici” attivi da prima della “Grande Malpensa”, lanciata nel 1998. Tanto per stare ai Comuni maggiori, a Somma le sigle sono una ventina, a Lonate una decina, al netto di più attività che fanno riferimento allo stesso operatore. «Chi lavora correttamente è anche danneggiato da questi episodi, è un settore in cui la reputazione sicuramente conta» ragiona ancora l’assessore di Lonate Perencin. «Dal mio punto di vista qualche risultato si può ottenere coinvolgendo tutti gli operatori, si può fare leva sull’interesse di chi è più serio a non vedersi danneggiato da chi opera in modo scorretto».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 22 Agosto 2018
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