Dialoghi di scultura alla Gipsoteca Giudici

Un ciclo di esposizione mette a confronto la collezione permanente con le opere di artisti ticinesi

Arte - Mostre

Sabato 29 settembre la Gipsoteca Gianluigi Giudici di Lugano avvia un ciclo di esposizioni che, nel tempo, metteranno a confronto – fra loro e con le opere esposte in permanenza nello spazio museale – artisti che si esprimono mediante proposte plastiche con materiali e tecniche tradizionali, ma anche con interventi originali che comunque contemplino le tre dimensioni.

Nei primi appuntamenti dei Dialoghi verranno invitati in particolare artisti che operano in Canton Ticino e di ciascuno verranno esposte opere che illustrano la produzione attuale. Una delle opere di ciascun autore, poi, viene selezionata in vista di una presentazione fronte a fronte con uno dei gessi di Gianluigi Giudici, con l’intenzione di raccontare le sensibilità diverse con cui gli artisti affrontano una stessa tematica o uno stesso pensiero.

Per il primo incontro saranno in mostra le opere di: Pascal Murer, artista svizzero a tutto tondo, nato ad Altdorf, Uri, da madre grigionese (Poschiavo) e padre del Nidwalden, formatosi a Vienna e dal 2001 a Locarno; Pedro Pedrazzini, grigionese di Roveredo, con studi a Londra, Firenze e Milano, ma attivo nel locarnese dal 1976 dove fu assistente dello scultore Remo Rossi; Paolo Selmoni, bellinzonese di nascita, si forma alla maniera antica, “a bottega” nell’atelier del padre Pierino, scultore affermato recentemente scomparso, e da sempre attivo a Mendrisio e Ligornetto.

Particolarmente interessante sarà il dialogo tra le loro opere perché i materiali e le modalità operative sono diversi: Murer opera sia con il legno che con il bronzo, Pedrazzini si dedica completamente alla fusione in bronzo e Selmoni lavora da sempre con il marmo ma utilizza pure il bronzo che tratta con una tecnica del tutto originale con fusione diretta a cera persa. È quindi possibile accostare in mostra le due tecniche tradizionali della scultura, che vedono nascere l’opera “per via di levare” cioè con la sottrazione di materia da un blocco informe o “per via di porre” cioè realizzando la scultura mediante la modellazione in cera o in argilla della forma da affidare poi all’operazione di fusione in metallo (bronzo in particolare o altre leghe, ma, soprattutto per piccoli formati, anche oro o argento).

Fondamentale, poi, la personalità dell’artista in rapporto alle “figure” che ciascuno realizza. Selmoni punta alla essenzializzazione delle forme verso una modernità senza eccessi, Murer cerca la visualizzazione plastica di azioni naturali o la cristallizzazione della forma di un corpo, Pedrazzini tende a raccontare il moto e la relazione tra figure. Durante la mostra saranno organizzati incontri con gli scultori, visite guidate e presentazioni di libri sulla scultura.

DIALOGHI DI SCULTURA PASCAL MURER PEDRO PEDRAZZINI PAOLO SELMONI
29 settembre 2018 – 23 dicembre 2019
Orari: da mercoledì a sabato, ore 14.00 – 18.00
Inaugurazione: sabato 29 settembre, ore 17

Erika La Rosa
erika@varesenews.it
Pubblicato il 28 Settembre 2018
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